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Feria, Fiestas y Trabajo

  • Immagine del redattore: starwells
    starwells
  • 5 set 2022
  • Tempo di lettura: 7 min

L’estate è ormai agli sgoccioli, ma il caldo umido e insistente ancora non se ne vuole andare. Il clima non è stato clemente quest’anno nemmeno in questa zona dove fa naturalmente più caldo del normale, si sono infatti registrate le temperature più alte degli ultimi non so quanti anni. Perfino io che amo il caldo e credo di avere una buona resistenza, ne ho sofferto.

Ormai sapete che da fine Maggio sono impegnata in due lavori di ristorazione. Il primo, che ho cominciato nel Giugno del 2021, come aiutante di cucina nel ristorante italiano GINOS, e ora sono stata anche contrattata per 8 ore settimanali alla Cuarta Planta, un locale nel centro di Almeria dove preparo torte da vendere nella loro caffetteria.

Organizzare le ore di lavoro non è facile. Al ristorante i turni cambiano ogni settimana ed io in base a questi decido quando e cosa preparare all’altro locale. Per questo motivo faccio fatica a staccare la mente dal lavoro e difficilmente riesco a ritagliarmi più di un giorno libero la settimana. Il caldo eccezionale di quest’estate poi non mi ha aiutato, e ammetto di aver passato un paio di mesi difficili. Sento la mancanza di una vacanza. E nonostante viva quasi di fronte alla spiaggia, spesso mi sono sentita così stanca nelle mie mezze giornate libere da non avere nemmeno voglia di andarci. Due settimane fa mi ha colpito anche una forte sinusite che mi ha bloccato per un paio di giorni e ci ho messo più di una settimana per riprendermi.

Sarà che negli ultimi giorni abbiamo avuto un po’ di pausa dal caldo, saranno gli integratori che ho preso, sarà che l’estate sta finendo e piano piano la vita delle persone ritorna alla regolare routine, ma inizio finalmente a sentirmi meglio e più carica di energia. So di non aver ancora parlato del mio nuovo lavoro. Inizialmente avevo molte aspettative che però non si sono realizzate. Ho dovuto scontrarmi con la realtà della situazione del locale e rielaborare un pochino le cose. Forse è anche per questo che ora mi sento più serena, perché inizio a capire con cosa ho veramente a che fare. Mi riservo per questo motivo di riparlare di questo argomento più avanti in un altro post.

Ci tenevo invece a spendere due parole per raccontare della scorsa settimana. La settimana della Feria! La Feria (che si potrebbe tradurre con fiera) è una festività tipica in Andalusia, è come una grande sagra di paese, ogni città ne ha una ma spesso se ne incontrano anche nei paesini più piccoli. Qui ad Almeria la Feria si svolge la terza settimana di Agosto in onore della patrona della città, ovvero la Virgen del Mar e ha le sue originali caratteristiche che la distinguono da quelle di altre città. Durante questa settimana la maggior parte delle aziende e delle imprese del centro chiudono e la gente si riversa nelle strade e nei locali per divertirsi e festeggiare. Ci sono eventi per tutti i gusti.

La feria si divide in due parti principali: la “Feria del Mediodía” che si svolge nel “Paseo” del centro e sulla strada principale della “Rambla” durante il giorno, e poi la Feria vera e propria, cioè la festa notturna che inizia tra le 20 e le 21 di sera e tira avanti fino alle 4 o alle 5 del mattino in un grande spiazzo che si trova poco fuori dal centro della città, vicino allo stadio, e si chiama appunto “Recinto Ferial”. Durante il giorno si svolgono gli eventi più culturali ed è molto più probabile vedere le donne e le bambine vestire con il tipico “traje de flamenca”, tra colori, fiori, grosse balze, volant e vistosi orecchini. Si può mangiare e bere, ma soprattutto si balla e si festeggia in compagnia di amici e parenti. E poi ci sono tantissimi altri eventi che vengono organizzati un po’ da tutti i vari locali e ristoranti. Concerti, ma anche showcooking gastronomici, attività ludiche per i bambini, processioni e altri incontri di carattere religioso o mostre come la grande esposizione di ceramiche artigianali. La Feria è anche un momento importante a livello musicale. Ogni anno infatti viene tenuto un famoso festival che dura qualche giorno, il “Cooltural Fest” che riunisce nomi illustri della musica contemporanea ma anche del passato per incontrare i gusti musicali di tutti. Insomma, ci sono così tante cose da fare e da vedere che difficilmente si potrebbero nominare tutte. Io ne ho appuntata qualcuna che quest’anno mi sono persa...almeno l’anno prossimo avrò qualcosa di nuovo da raccontare!

Ma torniamo a parlare dell’ultimo giorno di festa. Io e Kathyuska ci siamo incontrate alla stazione del bus per raggiungere il recinto ferial attraverso un’apposita linea dedicata. Arrivate a destinazione ci si è aperto davanti agli occhi un mondo di luci e musica. Ci sono varie entrate, ma presso quella principale si trova la “portada” ovvero un gigantesco portale con tre archi tutto circondato e illuminato da lucine. Ogni Feria ne ha una. Quella più famosa è la portada della “Feria de Abril” di Siviglia, che ogni anno cambia il suo design in base a chi si aggiudica la vincita di un apposito concorso. Ad Almeria invece, come nella maggior parte delle altre città, è sempre la stessa. La prima sera di feria viene inaugurata con una cerimonia chiamata “alumbrao” dove viene accesa e resterà così fino alla fine della settimana.

Una volta arrivati sul posto, la prima cosa da fare ovviamente è mangiare. Ci sono baracchini ad ogni angolo, quelli classici delle sagre con panini, kebab, patatine, cose fritte, ma anche postazioni di cibo più tradizionale dove si vendono carne e pesce grigliati, riso e paella, tapas e chi più ne ha, più ne metta. Io ho scelto la patata asada, ovvero una patatona cotta intera nella brace, tagliata a metà, scavata e riempita con salse, tonno, verdure, insalata di carote e rape sott’aceto, olive, mais...e questo è più o meno quello che mi ricordo. Mangiare la patata così qui è una tradizione che inizia da quando si è bambini e io volevo assolutamente provarla. E’ molto buona, meno pesante di come l’avevo immaginata, ma per l’anno prossimo mi sono ripromessa che sceglierò un piattone di grigliata mista perché ne ho vista una che mi pareva pazzesca!

Finita la cena si riprende la camminata. Oltre alle postazioni del cibo ci sono altre due cose importanti: le “casetas” e le giostre! Le casetas non sono altro che delle installazioni dove al cui interno si può mangiare, ballare o presenziare a diversi tipi di eventi e concerti. Alcune sono pubbliche, sponsorizzate dal comune, da partiti politici o da associazioni culturali, ma la maggior parte sono veri e propri locali in miniatura dove bere e ballare. Insomma delle mini discoteche. Per scaldare un po’ l’atmosfera io e Kathy siamo andate alla “casetas de los mayores” come l’abbiamo ribattezzata noi, ovvero quella comunale dei vecchietti. In stile più tradizionale andaluso, sul palco una band suonava pezzi del passato. Addirittura una signora vestita da Raffaella Carrà si è esibita in uno dei suoi pezzi più famosi e noi ovviamente a ballare assieme alle coppiette di nonnini e alle signore di mezza età. Ma ci siamo divertite un sacco! Poco dopo ci ha raggiunto un’altra nostra amica, così abbiamo cambiato genere e siamo entrate in una delle casetas dove l’ingresso era gratuito. Abbiamo preso una Coca Cola al bancone e ci siamo messe in un angolo a ballare. E ci siamo rimaste per più di un’ora. E’ stato divertente ma ad un certo punto il raggaeton aveva sempre lo stesso ritmo e ci siamo stufate.

Così siamo uscite e io ho proposto di fare un giro su una giostra. Sono cresciuta a pane e Gardaland e ci sono abituata ma siccome le altre non erano altrettanto coraggiose alla fine abbiamo scelto una montagna russa che non sembrava troppo spaventosa. Siamo salite io e Kathy per 6 euro a testa. Tantissimo. Del resto si sa, la pandemia ha influito in maniera molto negativa sui giostrai che negli ultimi anni devono aver perso un sacco di guadagni. Così un giro ce lo siamo permesso, ma non mi aspettavo una corsa così brusca. Il blu tornado in confronto fila liscio come l’olio e ora ho due bei lividi sulle cosce ma vabbè...bisognava provare!

Per finire abbiamo fatto una passeggiata, ci siamo fatte un po’ di foto e abbiamo comprato dei churros. Erano quasi le tre di mattina e il recinto ferial era ancora pieno di persone. E non parlo di giovani ubriachi, ma di gente di tutti i tipi. Famiglie con bambini piccoli che a quell’ora ancora andavano sulle giostre, vecchietti, gruppi di ragazzini. Potevano sembrare le quattro del pomeriggio! Ed è questo il bello della Feria! E’ una festa per tutti, dove non si bada più all’orologio (o al portafoglio) e ci si va solo per divertirsi e “pasar un buen rato”.

E’ stato così anche per me, in un momento in cui avevo davvero bisogno di staccare la mente dal lavoro e da tutte le altre cose che mi preoccupano. Anzi tutta la giornata è stata perfetta perché la mattina eravamo state in spiaggia. Il mare era talmente limpido e cristallino che sembrava una piscina. Ho ripreso un po’ di abbronzatura sotto il sole ancora cocente di fine agosto, che di pomeriggio mi ha fatto fare un sonnellino di più di un’ora!! E poi la sera la Feria. Mangiare, ballare e divertirsi senza pensieri fino alle quattro della mattina, ora in cui sono andata a dormire visto che il giorno successivo ci aspettavano le riunioni in chiesa! Avevo davvero bisogno di divertirmi e sabato scorso è stato un giorno perfetto, quasi una vera vacanza!

Oggi è già Settembre ma mi sento più rilassata. Qui c’è il detto che l’estate ad Almeria finisce quando finisce la Feria. Un po’ è vero; la gente riprende il lavoro, la routine e già si inizia a pensare prima ad Halloween e poi a Natale. Ma io ho la speranza di poter sfruttare ancora queste settimane di caldo per andare in spiaggia, visitare qualcosa e chissà magari anche fare qualche weekend fuori porta prima che l’autunno prenda il sopravvento. (Anche se badate bene, qui il clima caldo dura quasi fino a fine Ottobre). Ci sono davanti a me nuove sfide e nuove avventure ed ora mi sento più tranquilla e pronta ad affrontarle con il giusto atteggiamento!

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