top of page

La mia Alcazaba

  • Immagine del redattore: starwells
    starwells
  • 14 giu 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Il 26 Maggio 2018 (praticamente 3 anni fa) verso mezzogiorno, visitavo per la prima volta la Alcazaba di Almerίa. Mi piace sempre ripensare a quel momento come a quello che ha fatto scattare definitivamente non solo il mio amore per questa città, ma soprattutto il mio desiderio di viverci.


La Alcazaba è la seconda fortezza di origine musulmana più grande della penisola iberica ed è visibile da ogni parte della città in tutta la sua maestosità. Per questo è forse il monumento più importante e più famoso, nonché principale simbolo di Almería.

Visitarla ci permette di fare un viaggio attraverso più di 1000 anni di storia. La sua costruzione infatti inizia durante il regno di Al-Ándalus nel 955 d.C. su ordine del Califfo Ab al-Rahman III e per più di 500 anni funge da piccola città, fortezza e residenza per i governanti musulmani. Nel 1489 i Re Cattolici conquistano la città e costruiscono un castello nella parte più alta della fortezza. In epoca più moderna dopo un periodo di abbandono, la Alcazaba viene finalmente dichiarata monumento nazionale nel 1931 ed oggi viene finalmente riconosciuta come un importante testimonianza storica e per questo curata e valorizzata.


Strutturalmente massiccia ed imponente la Alcazaba ha un fascino ruvido, diverso da quello di tutti gli altri monumenti dell’Andalusia che ho visitato finora. I suoi colori sono quelli della terra e le sue costruzioni interne sono semplici, a tratti quasi disadorne, ma il tutto si inserisce perfettamente all’interno del paesaggio circostante trasmettendo un senso di armonia e di pace.

Per entrare tra le sue mura si passa attraverso la “Puerta de la Justicia” e salendo una scalinata decorata con piante e fiori, si accede al primo recinto. Al suo interno oggi si incontrano giardini moderni e fontane ma in epoca musulmana questa zona fungeva da accampamento per le truppe e come eventuale protezione per il popolo in caso di attacco.

Salendo al secondo recinto invece si entra in quella che un tempo era la vera e propria medina ovvero la città, dove esistevano diverse strutture come una moschea, dei palazzi, i bagni e le cisterne ma dove oggi a causa di vari terremoti avvenuti in età moderna ne rimangono visibili solo alcuni resti. Il terzo recinto invece è quello più recente, di origine cristiana ed è costituito da quello che resta del castello e delle sue torri.

Oltre alla fortezza oggi è ancora visibile una parte della muraglia che anticamente circondava la città. Si tratta della “Muralla del Cerro de San Cristóbal” che altro non è che il nome della collina dove sorge la Alcazaba e che furono costruite da Jairán, il primo re musulmano della Taifa indipendente di Almería. Quest’area è stata recentemente riqualificata dal comune, che ha creato ai piedi della muraglia un parco con una passerella che abbelliscono e migliorano quella che fino a qualche anno fa era una zona un po’ malfamata.

Oggi visitare questo monumento è gratuito per tutti i cittadini dell’Unione Europea e costa soltanto 1,50 € per tutti gli altri. Anche per questo motivo si propone di essere non solo un simbolo storico, ma anche un luogo di incontro e di unione per gli abitanti della città. Quello che forse non sapete è che la Alcazaba, come in generale tutta la provincia di Almería, è stata in passato ed è tuttora uno scenario molto richiesto dalle produzioni cinematografiche europee e statunitensi. Per citarne solo alcune tra le più famose, qui sono state girate scene di film come “Conan il barbaro”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Game of Thrones” e molto recentemente “Wonder Woman 1984” ma ce ne sarebbero tantissime altre.


Se cercate sul web informazioni a proposito di questo importante monumento storico, potrebbe capitarvi di incontrare pareri differenti dal mio. Molti paragonano la Alcazaba ad altri siti dell’Andalusia come la Alahambra di Granada o la Real Álcazar di Siviglia o la Mezquita di Córdoba e per questo motivo la considerano di minore attrazione o di minore bellezza, ma io che le ho visitate entrambe non trovo giusto questo paragone. Qui si respira un’aria di pace e tranquillità che in posti tanto turistici come gli altri che ho citato, sarebbe impossibile sentire alla stessa maniera.

Personalmente, dal primo momento in cui l’ho visitato, questo per me è diventato un “luogo dell’anima”, ovvero un posto dove posso andare per riflettere e meditare, osservare la natura, stare in silenzio e riconnettermi con me stessa e con Dio. Non ci vado tanto spesso quanto vorrei perché non sempre ho voglia di attraversare la città per arrivarci, ma ogni volta che lo faccio scatto tantissime foto e qui ne ho messe alcune delle mie preferite.


La cosa più bella? Prendersi qualche minuto durante la visita, anche più di una volta e da diversi punti di vista, per ammirare il panorama mozzafiato. Vedrete tutta la città di Almería e il suo mare blu luccicare alla luce del sole, in ogni periodo dell’anno. Ammirate il cielo dell’Andalusia, respirate il vento e lasciate che vi riempia di felicità.

E se poi alla fine del giro avrete un po’ di appetito, ai piedi della fortezza troverete il ristorante marocchino Almedina Baraka, dove potrete gustare in una terrazza caratteristica in stile andalusí, degli ottimi piatti o anche solo provare la loro famosissima limonata alla menta e i dolcetti arabi che io tanto adoro!

Non mi stancherò mai di decantare la bellezza di questo luogo magico e dell’importanza che ha avuto per me. E non mi stancherò mai di visitarla e di passeggiare all’interno delle sue mura. Ora l’unica cosa che mi manca è di poterlo fare assieme anche a qualcuno dei miei familiari o amici italiani per poter condividere con loro anche personalmente la sua storia e la sua meraviglia.

コメント


© 2019 by Starwells. Proudly Created with Wix.com

bottom of page