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Motomami

  • Immagine del redattore: starwells
    starwells
  • 18 lug 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Ventunesimo comandamento di una motomami: una Motomami riuscirà finalmente oggi a scrivere un post del quale si sentirà soddisfatta! Ed eccomi dunque qui ad accettare la sfida, dopo tre settimane di tentativi falliti.

Ci sono molte cose di cui devo parlare e molte sensazioni che mi piacerebbe esprimere, ma evidentemente non si può fare tutto a comando, ci vuole il tempo che ci vuole e bisogna aspettare il momento giusto. Quello in cui pensieri e parole finalmente si mettono insieme.

Ma partiamo quindi con le definizioni del caso...cos’è una Motomami? Non è proprio facile da spiegare ma certamente la Moto di tutte le Moto e la Mami di tutte le Mami è lei, La Rosalía! Si potrebbe dire che al giorno d’oggi Rosalía sia una delle cantanti spagnole di maggior successo a livello mondiale. E non esagero visto che con il suo album “El Mal Querer” uscito nel 2018 e con alcune collaborazioni prestigiose, sia riuscita ad arrivare dove nessun altra cantante donna di questa nazionalità fosse mai riuscita ad arrivare prima.

Mi ricordo bene la prima volta che ho ascoltato una sua canzone. Avevo da poco viaggiato in Spagna e un po’ per imparare la lingua, un po’ per placare la malinconia, avevo iniziato ad ascoltare molta musica in spagnolo. Anche se inizialmente ascoltavo più musica latina, come i Morat, Sebastián Yatra, Cristian Castro o Lalí e Mau y Ricky, poco a poco iniziavo a scoprire nuovi artisti, grazie anche alle proposte casuali di YouTube. E’ stato proprio YouTube infatti, che inizialmente continuava a propormi “Malamente” della Rosalía. Io la mandavo sempre avanti perché pensavo che fosse solo un’altra artista urbana che cantava e sculettava mezza nuda, poi un giorno l’ho ascoltata per caso e sono rimasta a bocca aperta.

Il suo è uno stile unico che fonde il flamenco al reggaeton e ci mescola insieme un mucchio di altri suoni completamente nuovi. Lei ha anche un modo di vestire, di truccarsi, di pettinarsi, di farsi le unghie (chilometriche) e di muovere le mani o di ballare estremamente personale, per questo non si può confondere con nessun altra artista. E io ovviamente ne sono rimasta affascinata fin al primo minuto.

Ora dicevamo, Motomami. Motomami è il titolo del suo terzo e ultimo album, uscito giusto qualche mese fa, in cui Rosalía cambia e si trasforma, reinventando di nuovo il suo genere musicale. Motomami è uno stile di vita, la definizione personale che Rosalía dà di se stessa, di donna forte e fragile allo stesso tempo ma che ciascuna di noi può applicare a sé come vuole.


Motomami dà anche il nome al suo tour mondiale che è iniziato mercoledì 6 luglio proprio qui, ad Almería. Quando mesi fa sono state annunciate le date io non ci credevo. Pensavo che fosse una bufala. Perché un’artista del calibro di Rosalía dovrebbe iniziare un tour mondiale proprio nel recinto feriál di questa piccola città andalusa? Non poteva iniziare a Siviglia, o a Madrid o a Barcellona? Invece è successo davvero, e io sono stata tra i primi fan a vederla interpretare le sue nuove canzoni, assieme ad altri suoi successi del passato.

Tra le altre cose ero emozionata all’idea di tornare a vivere l’esperienza di un concerto dal vivo passate le restrizioni dovute alla pandemia. Non che io ami particolarmente stare schiacciata in mezzo ad altra gente (spesso anche brilla), ma in questo caso ne è valsa certamente la pena. Il suo è stato uno vero spettacolo. Magari non ai livelli visivi delle star del pop internazionale, ma certamente ricco di personalità e soprattutto di talento. Sì perché La Rosalía è una delle artiste più brave che abbia mai visto. La sua è una voce stupenda. Forte e flebile allo stesso tempo ma sempre vibrante. Se poi canta flamenco è da pelle d’oca. Nessun’altra canta come lei.

La Rosalía è però anche un personaggio controverso. Per il suo sound tanto particolare, che o lo ami o lo odi, ma anche per i testi audaci e a volte espliciti, per il suo look o per il modo in cui si presenta sui social. Tutto questo per dire che nonostante il suo talento non venga quasi mai messo in dubbio, lei non piace a tutti. Ero già passata in una fase simile a questa, quando mi ero letteralmente innamorata di Lady Gaga e di tutto quello che rappresentava. In verità per molte cose la Rosalía me la ricorda...e io mi affeziono a questi personaggi così forti e spesso così polemizzati.

Forse perché c’è una parte di me che nel profondo, vorrebbe essere come loro. E non parlo di aspetto fisico, di carriera o di stile di vita. Ma parlo di persone che hanno saputo sfruttare al massimo i loro doni e talenti nonostante le avversità, e si siano realizzate restando fedeli a se stesse. Il che non significa che bisogna restare sempre uguali o che bisogna piacere per forza alle masse, ma che si debba essere persone che si cercano, si conoscono e vivano appieno secondo la loro propria coscienza.

Parlando in maniera più generica, sicuramente saprete quanto per me la musica sia importante. La musica ci accompagna nel corso della vita, ci fa ricordare, ci fa riflettere, può alleviare il dolore e risollevare l’umore. Io penso sempre che la musica sia uno dei modi che abbiamo di poter trasformare la nostra vita. Perché se sono triste e piango è solamente tristezza, ma se lo faccio accompagnata dalla musica giusta, allora è arte.

In ogni periodo della mia vita ad accompagnarmi c’è stata la musica. Per questo scrivo di un concerto, per questo scrivo di una cantante, perché mentre scrivo di queste cose, parlo anche di me. Oggi in verità la mia playlist spazia da diversi stili e generi. Dal classico pop americano che per me non passerà mai di moda, al flamenco, dalla dance elettronica alla musica rilassante, dal progressive metal alla hot hits Maghreb.

Immagino che essere una Motomami sia principalmente essere se stessi, senza vergognarsi. Non so perché scrivere sia così difficile per me in questo periodo. Un momento in cui le cose vanno meglio lavorativamente, fisicamente ed anche emozionalmente. Forse perché nonostante questo sto ancora attraversando una fase di evoluzione e faccio fatica a definire i miei sentimenti, ma anche i miei sogni e i miei desideri per il futuro. E allora aspetto che arrivi il momento giusto in cui ci capirò qualcosa, per il momento lascio che sia la musica a parlare per me.

E magari ci rivedremo il primo Dicembre.


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