Natale e dintorni
- starwells
- 6 gen 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Queste ultime settimane sono state una vera maratona, non solo per le feste ma soprattutto per il duro lavoro che c’è stato dietro il mio secondo trasloco. Nell’appartamento in cui abitavo da ormai nove mesi infatti erano già stati programmati dei lavori di ristrutturazione che comporteranno un considerevole aumento dell’affitto e sinceramente non ne valeva la pena.
La mia ricerca per una nuova abitazione in realtà è durata solo qualche giorno. La mia agente immobiliare infatti mi ha fatto vedere subito un piccolo bilocale a pochi minuti a piedi da dove risiedevo che è economico, in una buona posizione e che nonostante sia di costruzione molto datata, mi ha catturato in pochi istanti. E’ infatti all’ottavo piano di un grande palazzo che guarda proprio verso il mare. Con un ampio balcone ad angolo, la vista è mozzafiato inoltre l’orientamento a sud lo espone al sole che lo riscalda di inverno e lo riempie di luce. Il caldo dell’estate non mi fa paura, a quell’altezza ed essendo tanto vicino alla spiaggia, il vento fresco è assicurato!

Ho impiegato 2 settimane ad imballare, trasportare e risistemare tutte le mie cose da un appartamento all’altro. E’ stato un lavoro fisicamente molto stancante che ho fatto quasi tutto da sola. E ne sono molto soddisfatta! Sono riuscita infatti anche a barcamenarmi tra tutti gli altri impegni, tra la cucina, il mio video natalizio, il mio incarico con i giovani in chiesa, il coro, gli amici e le festività varie. Ecco, parliamo di quelle.
E’ stato un Natale diverso. La sera della vigilia infatti per la prima volta nella mia vita l’ho passata in casa da sola. Ritornare in Italia sarebbe stato impossibile e a causa delle restrizioni per il COVID anche gli amici qui che ne avrebbero avuto piacere non hanno potuto invitarmi. E’ stato strano, ma non è stato brutto. Non ho avuto tempo per soffrire di solitudine. Il giorno di Natale poi ho potuto fare una bella chiacchierata su Zoom con tutta la mia famiglia e negli stessi giorni ho parlato anche con vari amici e mi ha fatti molto piacere.
Il vero giorno clou però è stato il capodanno. E’ forse la mia festa preferita e posso dire che i festeggiamenti anche se “ristretti” di quest’anno non mi hanno assolutamente deluso. Il 31 Dicembre ho ufficialmente riconsegnato le chiavi del vecchio appartamento dopo aver finito di pulirlo e di portare le ultime due valige nel nuovo. Sinceramente alle 19.00 quando ho iniziato a prepararmi per la cena ero piuttosto stanca...ragione in più per truccarsi e vestirsi bene!!
Negli ultimi tempi, ho stretto una preziosa amicizia con le due ragazze che hanno condiviso con me la presidenza delle Giovani Donne del Rione di Almerίa. La presidentessa Rocίo e la prima consigliera Kathyuska. Soprattutto con Kathy ho condiviso ultimamente molto del mio tempo e mi ha fatto davvero piacere il suo invito a cenare con lei, sua madre e il suo patrigno. La cena è stata semplice, intima ma molto divertente. Ho appreso per la prima volta dell’esistenza de “Las Campanadas”. In cosa consiste esattamente? Semplice.
Allo scoccare della mezzanotte le campane suonano a festa, dopodiché eseguono 12 rintocchi intervallati ogni 3 secondi nei quali le persone mangiano 1 chicco d’uva a ogni rintocco in segno di buon auspicio e prosperità. Essendo il tempo molto limitato, l’impresa è ardua. I chicchi dovrebbero essere di piccole dimensioni, senza semi e ancor meglio se pelati. Io sono riuscita a mangiarne solo 7 ma è stato veramente divertente. Tutte le TV nazionali più importanti trasmettono l’evento e fanno a gara per avere più share. Alla fine si brinda e ci si scambiano gli auguri.
Più tardi, ma prima dell’inizio del coprifuoco, ci ha raggiunto un altra coppia di amici per dare inizio alla vera festa. Una serata karaoke in pigiama che tra chiacchiere e risate è andata avanti fino alle sei di mattina. Non mi divertivo così da molto tempo!! Abbiamo dormito qualche ora e alle 10.30 eravamo già in salotto a fare colazione con pane e jamón iberico!

E’ passata una settimana, e oggi è il 6 gennaio. Mentre in Italia di festeggia l’Epifania, qui a portare i doni sono los Reyes Magos, ovvero i Re Magi. Si mangia un dolce classico, il Roscón de Reyes, che a causa della provvisoria mancanza di un forno, non ho potuto provare a cucinare. E’ un dolce lievitato con la forma di una grande ciambella, impreziosito da frutta candita e con vari possibili ripieni: classico con la panna montata ma anche con crema o cioccolato. E’ tradizione inoltre nascondere all’interno dell’impasto una piccola miniatura di un re magio e il seme di una fava. Chi trova nella sua porzione il re avrà fortuna nell’anno a venire, mentre per chi troverà la fava, la tradizione vuole che sarà questa persona l’anno successivo a dover pagare il Roscón!
Io ormai mi sono sistemata nel nuovo appartamento. E’ stato un po’ strano all’inizio, è tutto più piccolo, la cucina è molto vecchia e alcune cose come la posizione delle prese elettriche, sono proprio scomode. Ma mi ci sto abituando, ho pulito, sistemato le mie cose negli armadi e cercato di abbellire con quadri, libri e altri piccoli ritocchi. Ora aspetto solo la consegna del mio nuovo forno venerdì, per poter ricominciare a cucinare e a lavorare sui miei nuovi progetti per questo 2021.
Auguro a tutti voi miei cari lettori, un sereno e felice anno nuovo, nonostante tutte le difficoltà che potrebbe portare con sé. Mi auguro che potremo trovare la forza, la speranza e la gioia nelle piccole cose di ogni giorno.
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