Se c’è qualcosa che faccio quando per un motivo qualsiasi mi sento un po’ giù, è uscire sul balcone a guardare le palme. Io amo le palme, le ho sempre amate. Mi trasmettono un senso di estate, di vacanza e di spensieratezza. Camminando lungo la Rambla di Almería, mi sorprenderete spesso col naso al insù per ammirare le foglie appuntite ed eleganti dei filari di palme che la costeggiano, muoversi al vento. E’ incredibile il senso di pace e di meraviglia che provo quando le guardo.
Proprio in questi giorni, due anni fa, arrivavo in questa città per la prima volta e i sentimenti che ho provato da quel giorno, mi hanno guidato fino ad oggi. Sempre più spesso penso al importanza di ascoltarci, di diventare più consapevoli di noi stessi per scegliere con intelligenza ma sempre seguendo il nostro cuore. E più lo facciamo, più diventiamo capaci di farlo. E’ uno sforzo costante di rimanere focalizzati e impegnati in un processo di introspezione e miglioramento. Il frutto di tutto questo non è certo una vita priva di imprevisti o difficoltà, ma è una vita più vera e più soddisfacente. Più felice.
L’estate è sempre più vicina e l’aria è davvero calda in questi giorni. Domenica scorsa ho passato qualche minuto sul balcone a guardare le palme e a pensare che sono veramente una delle cose più belle che abbia mai visto. Nella semplicità della natura a volte riusciamo ad intuire l’immensità dell’universo e a vedere Dio. Mi sono sentita di fare una brevissima e semplice preghiera di ringraziamento al Signore per le palme, per il sole, per il mare e per questa meravigliosa natura di cui posso godere e che non voglio dare per scontata.
Solo qualche minuto più tardi, studiando il discorso tratto dalla passata Conferenza Generale di Aprile 2020 dell’anziano Gerrit W. Gong sulla Restaurazione e sulla Pasqua, è successo qualcosa. In un paragrafo egli parla della Domenica delle Palme, che ricorda il momento dell’entrata di Gesù a Gerusalemme, salutato dalla folla con foglie di palma nelle mani e nello specifico dice questo: <<Per tradizione le palme sono un simbolo sacro per esprimere gioia nel nostro Signore...>> ed elenca altri momenti in cui queste stesse vengono citate nelle scritture.
In quel momento ho provato una grande gioia. Sono improvvisamente diventata consapevole di come mi succeda di avere una conversazione silenziosa con il Signore attraverso questi magnifici alberi. Lui mi parla quando le guardo, mi fa sentire la Sua presenza e la mia gioia nel ammirarle sono il mio ringraziamento e la mia lode per la vita e per tutte le Sue creazioni.
E’ un sollievo vedere che le cose piano piano stanno ritornando alla normalità. Certo, è una normalità un po’ diversa, si spera un po’ più consapevole rispetto a noi stessi, agli altri e a ciò che ci circonda, ma la vita continua ad andare avanti ed è questa la sua forza. Piano piano sto riprendendo in mano le fila della mia nuova vita spagnola insieme alla magnifica opportunità di poter godere delle meraviglie della città ad un ritmo ancora lento. Le passeggiate, il mare, la compagnia dei buoni amici vicini e lontani.
Le palme saranno sempre un punto di riferimento per me. La possibilità di un momento in cui fermarmi e riflettere. Ho tante domande in merito al futuro ma non è una cosa che mi angoscia, anzi. Sto scoprendo che non c’è nulla di più soddisfacente che ammirare come tutte le cose si definiscano intorno a me presentandomi le risposte, semplicemente mentre io mi impegno per avanzare sulla mia strada. Un po’ alla volta ma in maniera sicura. E quindi perché essere “con ansietà solleciti per il domani”? Spesso le risposte alle domande più difficili della vita, si trovano dietro alle cose più semplici. Come un cielo azzurro e terso e delle foglie che si muovono e brillano alla luce del sole. “Basta a ciascun giorno il suo affanno”.
PALMERAS (English Version)
If there is something I do when for some reason I feel sad, that’s going out on my balcony and look at the palm trees. I love palm trees, I always loved them. They make me feel like summer, and give me lightness and a holiday state of mind. Walking down the Rambla of Almería you often will surprise me looking up, staring at the pointed and elegant leaves of the rows of palm trees that line it, moving with the wind. It’s amazing that sense of peace and wonder that fills me when I look at them.
Exactly in these days, two years ago, I came in this city for the first time and the feelings I had starting from that day, guided me since today. Always more often I think at the importance of listening to ourselves, and becoming more aware in order to choose with intelligence but always following our heart. And the more we do it, the more we become capable of doing it. It’s a constant effort to stay focused and engaged in a process of introspection and improvement. The consequence of this process isn’t a life free from trials or unexpected events, but it is a life more true and more satisfying. A happier one.
Summer gets closer and the air is really hot in these days. Last Sunday, I spent some minutes on the balcony looking at the palm trees thinking that they really are one of the most beautiful things I have ever seen. In the semplicity of nature, sometimes we can sense the immensity of the universe and we see God. I felt the need of doing a very short and simple prayer to thank the Lord for the palm trees, for the sun, the sea and this wonderful nature I can enjoy everyday and which I don’t want to take for granted.
Just some minutes later, I was studying the talk of Elder Gerrit W. Gong taken from the past General Conference of April 2020 on the Restauration and Easter, and something happened. In a paragraph he talks about the Palm Sunday, when we remember Jesus entering in Jerusalem welcomed by the crowd shaking palm leaves in their hands and in particular he says this: <<Traditionally palm trees are a sacred symbol to express joy in our Saviour...>> and lists other moments where these trees are quoted in the scriptures.
In that moment I was filled with a great joy. Suddenly I was aware that through this wonderful trees it happens to me of having a silent conversation with the Lord. He talks to me when I look at them, and the happiness I feel it’s my thank you and my praise for life and all His creations.
It’s a relief to see that things are slowly coming back to normal. Of course, it’s a little bit different, let’s hope from now on we could be more aware of ourselves, of other people and of what sourrounds us, but life goes on and this is it’s strenght. Little by little I am taking the strings of my spanish life, back in my hands, togheter with the wonderful opportunity do enjoy all that this city offers me still at a slow pace. The walks, the sea, the company of good friends, near or far.
Palm trees will always be a point of reference for me. The possibility of a moment to stop and think. I have a lot of questions about my future but it’s not something distressing me. On the contrary I am discovering that nothing feels as good as admiring how things just flows giving me answers, simply while I keep walking along my path. Piece by piece but certainly. Then why “take thought for the morrow”? Most of the time, answers to the biggest questions of life, layes behind the most simple things. Like a big bue sky and leaves that moves and shines in the sunlight. “For the morrow shall take thought for the things of itself. Sufficient unto the day is the evil thereof”.
