Passato, presente e futuro.
- starwells
- 10 giu 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Ogni volta che torno in Italia progetto di fare mille cose e poi non riesco a farne neanche la metà. Vivo dei giorni frenetici, giro come una trottola da un posto all’altro e dormo pochissimo. Ma così sento di viverli appieno e mi emoziono in ogni istante.
Da quando mi sono trasferita questa è la quarta volta che ritorno. Principalmente lo faccio per rivedere la mia famiglia e i miei amici, ma è anche una maniera di ricaricare le mie energie. Ora sono in un momento di ulteriori cambiamenti. Tornare mi permette in qualche modo di confrontarmi con me stessa, di fare il punto della situazione, ritornare per un attimo al passato in modo da dare nuovamente una direzione al futuro.
La settimana appena trascorsa in Italia è stata intensa. Ci sono molte persone che mi piace rivedere e non è facile dedicare a tutti il tempo che vorrei. Se poi si tratta dei miei nipotini non vorrei mai doverli salutare. Ho sempre paura che la lontananza possa in qualche modo influenzare il ricordo che hanno di me. E se mi dimenticassero? E se non mi volessero più bene? A volte mi sento in colpa per essere andata via perché mi perdo alcuni dei loro momenti più importanti. Poi però quando mi rivedono e mi si gettano al collo abbracciandomi e raccontandomi tutte le loro avventure, capisco dai loro occhi che questo legame speciale non si romperà solo a causa della distanza. Anche quando ho preso in braccio il piccolo Enoc, che da quando è nato nove mesi fa ho visto solo due volte, ho sentito la forza del legame zia-nipote. Non rimpiango la scelta che ho fatto. L’ho fatto per me stessa e ora inizio anche a raccoglierne i frutti. Stare temporaneamente lontano dai bambini è un sacrificio che devo fare per ora ma a loro non mancheranno mai e poi mai il mio più profondo affetto, tutto il mio sostegno e la mia presenza sempre. So che loro lo sanno e mi ricambiano con il loro amore incondizionato ogni volta che li sento o li vedo.

Questa volta è stato molto emozionante anche ritornare in chiesa a Verona. Dopo due anni di pandemia era la prima volta che rivedevo tutti e partecipavo alle riunioni. Ho avuto l’opportunità di condividere una mia testimonianza alla riunione sacramentale ed è stato un momento davvero emozionante. Sul pulpito potevo vedere molte delle persone che sono state con me da quando sono nata e avevo le lacrime agli occhi mentre condividevo il mio profondo affetto per loro. Anche se nella Chiesa siamo come in una grande famiglia in qualunque parte del mondo, Verona sarà sempre il mio rione e nessuno potrà mai prendere il posto di queste persone speciali. Ho salutato moltissima gente, abbracciato, stretto mani, scambiato due parole. Mi sono sentita viva. E molto amata.
Ho detto che ritornare in Italia mi permette di confrontarmi con la me stessa del passato. Io amavo la mia vita di prima e voglio bene a tutte le persone che frequentavo. Se me ne sono andata non è stato per “fuggire” ma piuttosto per “andare incontro”. E non è stato per amore o per lavoro né per nient’altro di esterno. E’ stato solamente per trovare me stessa. Per questo ogni volta che torno mi affanno per poter rivedere quante più persone possibili. Tra queste ci sono i famigliari, ci sono gli amici e poi ci sono loro… i miei ex colleghi di lavoro! Ho lavorato 13 anni prima come segretaria e poi come impiegata commerciale in un’impresa del settore metalmeccanico vicino a casa mia e non sono sempre stata bene. Ma negli ultimi anni ero diventata più sicura di me e anche brava in quello che facevo, ma soprattutto ho avuto l’opportunità di stringere dei legami personali con molti dei miei colleghi. E’ stato importante per me andarmene mantenendo dei buoni rapporti. E ogni volta che rientro cerco di passare dal mio vecchio ufficio per salutare, chiacchierare, ridere e ricordare i vecchi tempi! E sono momenti bellissimi. Mi rendo conto di quanto sono cresciuta e sono grata di tutto quello che questo lavoro mi ha regalato negli anni e anche di tutte le difficoltà che ho dovuto affrontare, perché mi hanno resa più forte. Allo stesso tempo mi fanno capire che avevo bisogno di altro, di qualcosa che fosse più stimolante, più creativo e più adatto alla mia personalità.
Il lavoro giusto per me è un pensiero che ho fisso in testa da un po’. Sento che mi ci sto avvicinando ma anche che ho ancora della strada da percorrere. Durante questo viaggio ho potuto rendermi conto di come alcune situazioni siano cambiate negli ultimi mesi all’interno della mia famiglia. Così mi sono anche ricordata di alcuni vecchi sogni che avevo temporaneamente chiuso in un cassetto, ma che in realtà non ho mai dimenticato. E’ una cosa strana da descrivere. Posso solo dire che ho avuto delle sensazioni e delle intuizioni in merito al futuro che oggi non sono quasi nulla più che un pensiero veloce, ma che domani, chissà in che cosa si potrebbero trasformare?

L’ultima sera prima di rientrare sono riuscita ad organizzare una piccola aperi-cena con i miei famigliari e alcuni dei miei amici più cari. L’abbiamo organizzata sulla terrazza della casa che una volta era dei miei nonni paterni e che da qualche mese è passata in eredità a mio padre. E’ stato davvero il coronamento perfetto di questi bei giorni passati insieme. Sento che le nostre vite stanno andando avanti e se Dio vuole e con la sua benedizione, ognuno di noi pian piano incontrerà la giusta strada verso la propria realizzazione personale. Sono grata a tutte le persone che ho incontrato lungo la mia vita. E tornare nei miei luoghi di origine mi fa ricordare di quanto sia stata fortunata perché molte di loro stanno ancora al mio fianco.
Oggi sto cercando di finire questo articolo seduta nel ristorante tetería marocchino “Almedina Baraka” che è uno dei miei preferiti della città, ai piedi del monumento dell’Alcazaba. Qui fanno i migliori dolcetti arabi di Almería e l’atmosfera in questi ultimi giorni di primavera è veramente rilassante. Spero di poterci accompagnare qualche amico, semmai qualcuno riuscirà quest’estate a venire a trovarmi. Penso a quanto sia fortunata di poter essere qui e di aver iniziato a realizzare i miei sogni. Nel prossimo articolo scriverò in merito al nuovo lavoro che ho iniziato ufficialmente proprio oggi, in cui metterò a frutto le mie doti di pasticcera. Nel frattempo resto qui meditando sui giorni a venire e indugiando ancora qualche minuto sulle buone vibrazioni che finalmente sento in merito al futuro, come non mi capitava dal tempo in cui è iniziata la pandemia. Ripasso nella mia mente tutti i sogni e gli obiettivi che mi piacerebbe raggiungere, ripetendo a me stessa che nulla è impossibile con molto duro lavoro e con un atteggiamento positivo.
Mi sento di dover ringraziare, per concludere, i miei genitori, i miei famigliari e tutte le persone a me più vicino che mi hanno sostenuta nelle mie scelte anche quando non ne capivano le motivazioni. Non è stato facile per me ma sono sicura che molto presto si vedranno i frutti tangibili. Sento di essere cambiata e per certi versi di essere un po’ migliore. Ho tanta strada da fare ma almeno ho recuperato un po’ della fiducia che avevo perso. Tutte le cose vanno al loro posto al tempo debito.
Comments