Quello che voglio fare da grande

Quando siamo bambini ci piace sognare sul futuro...immaginare quello che faremo “da grandi”. Io lo facevo spesso però adesso che ci penso non ho mai sognato di fare un lavoro normale. Ho sognato di fare l’attrice, la cantante, la guerriera sailor, Xena, ho sognato di fare la disegnatrice di fumetti per tantissimo tempo e poi di avere un bed and breakfast ed essere una ricca donna manager. Recentemente ho anche sognato di poter vendere cibo casalingo in Spagna ed essere un influencer ma fino ad ora non è andata molto bene.

Nonostante segua un regime alimentare abbastanza stretto e controllato, ad un mese e più dal mio rientro dall’ospedale dopo la diverticolite, il mio corpo ancora non si è ripreso bene e continuo ad avere giornalmente disturbi più o meno fastidiosi.

Ho molto tempo libero durante il giorno e questo non fa che complicarmi la vita, soprattutto quando il mio cervello inizia a pensare e si perde tra mille labirinti. Sono giorni che cerco l’ispirazione per scrivere. A volte quando sono triste la scrittura è uno sfogo necessario, ma adesso non sono né felice né triste, sono apatica e mi sento come se non avessi nulla da dire. Una noia.

In realtà avrei molto da dire, solo che non so da dove cominciare e la pigrizia alla fine vince.

Così oggi ho pensato di partire proprio da questa costante sensazione, quella che mi tormenta e che mi spinge a domandarmi continuamente durante il giorno cosa voglio fare.

Oggi il mio interrogativo maggiore è se riuscirò mai a trovare un lavoro. Se potrò in questo modo continuare a vivere qui o se alla fine dell’estate sarò costretta a tornare in Italia. Fino a qualche mese fa ero davvero decisa di non voler tornare ma ora come ora inizio ad avere dei dubbi. Il risultato di non sapere cosa fare è un blocco psicologico, che unito alle mie attuali difficoltà fisiche causano un blocco totale nella mia vita. Se poi uniamo il fatto che il mondo stesso si è paralizzato per colpa della pandemia del COVID allora siamo proprio in una brutta situazione.

Ma non posso dare la colpa solo a questi avvenimenti sfortunati. Sicuramente è anche colpa mia e del mio atteggiamento negativo.

Oggi pomeriggio sono uscita per una passeggiata. C’è un posto vicino al porto che è sempre molto tranquillo, dove posso osservare il mare e fermarmi a pensare.

Riflettevo su questa sensazione di scoraggiamento e di confusione che provo e mi sono resa conto del fatto che non è questa la prima volta che mi sento così. Quando un paio di anni fa vivevo ancora a Bussolengo e avevo la mia routine e il mio lavoro di segretaria mi sentivo allo stesso modo. Non ero soddisfatta, volevo cambiare qualcosa ma non sapevo cosa. Pensavo si trattasse del lavoro e non riuscivo a pensare a quale altro lavoro avrei potuto o voluto fare.

Mi sentivo alle strette, come se non avessi altra scelta se non quella di continuare così e di rimanere intrappolata in quel via vai quotidiano per sempre. Oggi come allora mi sento così, alle strette. Come se non avessi altra scelta se non quella di continuare a stare male, senza un lavoro, fino a quando sarò costretta ad abbandonare i miei progetti e i miei sogni degli ultimi due anni per ricominciare daccapo a chiedermi cosa voglio fare e chi voglio diventare.

Un gatto che si morde la coda.

Uno inizia a scrivere sperando che troverà una risposta, ma purtroppo non è mai così facile. Io sono giunta alla conclusione di dovermi mettere il cuore in pace. Non si può pensare che per il solo fatto di cambiare un lavoro, di cambiare città, o di cambiare nazione, i nostri problemi si risolveranno, sconfiggeremo le nostre paure e vinceremo le nostre debolezze. E’ per questo che io sono ancora qui a combattere contro i miei soliti demoni.

Bisogna solo andare avanti e vedere cos’altro avrà da offrirci la vita. Non dico che bisogna smettere di farsi certe domande, ma piuttosto dovremmo smettere di darci troppe colpe. La chiave sta nell’accettazione prima e nel lavoro su se stessi poi. Tutto il resto verrà da sé.

Io per ora continuerò a concentrarmi sulla mia salute nella speranza di poter tornare presto in forma in modo da poter essere anche eventualmente in grado di lavorare perché ora come ora non so se sarei in grado di reggere i ritmi. Un giorno andrà bene e sarò di buon umore, un altro giorno andrà meno bene e ricadrò nel circolo delle domande esistenziali senza risposte.

Così è la vita.

---

What I want to do when I grow up (English version)

When we are kids, we like to dream about the future and imagine what we want to do when we will grow up. I used to do it and I realize now that I never really wanted to have a normal profession. I dreamed to be an actress, a singer, a sailor senshi, Xena, I dreamed to be a comic artist for a long time and then also to have a bed and breakfast being a rich manager woman. Recently I also dreamed to sell Italian homemade food here in Spain and to be an influencer but it hasn’t been so good until now.

Despite following a strict diet, and after more that a month from my come back from hospital because of the diverticulitis, my body didn’t really fully recovered yet and I keep having daily problems which sometimes are pretty annoying.

I have a lot of free time during the day and this makes my life even more complicated, especially when my brain starts thinking and gets lost in a thousands labyrinths. It has been many days now that I am looking for inspiration to write. Sometimes when I’m sad, writing is a good way to feel better, but now I'm neither happy nor sad, I'm apathetic and i feel like i have nothing to say. A bore.

To be honest I would have a lot to say, just I don’t know where to begin and in the end laziness wins. So today I’ve decided to start right from this feeling I have, the one which torments me and makes me wonder constantly during the day what is that I want to do.

Today my biggest questioning is if I will ever find a job. If I could find any way to keep living here or if in the end of the summer I will be forced to come back to Italy. Until a month ago I was very sure I didn’t want to come back but now I am not so sure anymore. The result of not knowing what to do is a psychological block, that combined with my current physical problems causes a total block in my life. If we also want to add that the world itself has paralyzed because of the COVID pandemic, then we really are in a critical situation.

But I can’t just blame this unfortunate events. I’m sure it’s also my fault and of my negative attitude.

This afternoon I was out for a walk. There is a nice place near the port which is always very quiet and where I can look at the sea and think.

I was pondering about this feeling of discouragement and confusion I have and I realized that this isn’t the first time I feel like this. When a couple of years ago I was still living in Bussolengo having my routine and my job as a secretary I felt the same way. I wasn’t happy and I wanted to change something but didn’t know what. I thought it was for the job and I couldn’t really think what other type of job I would have liked to do.

I felt trapped, as if I didn’t have any other choice but to keep going on like that, trapped in that everyday life forever. Today I still feel the same way. Cornered. As if I have no other chance to keep on feeling bad, without a job, until the day I will have to give up my projects and dreams of this last two years. All to start all over again asking myself what I want to do and who I want to be.

A cat chasing its own tail.

You start writing wishing to find an answer but unfortunately it’s not always so easy. I have come to the conclusion that I have to put my heart at peace. You can’t think that only changing a job, changing a city or even changing the country in which you leave in will solve your problems, or fight your fears or defeat your weaknesses. That’s why I am still here fighting my same old demons.

We just need to go on and see what life has still to offer us. I’m not saying we have to stop asking ourselves questions, just that we should stop to blame us too much. The key is acceptance first and then working on ourselves. Everything else will come by itself.

For now I will keep focusing on my physical health to be possibly good and ready to start working again. One day it will be good and I will be in a good mood, another day it will be less good and I will be falling again in that circle of the existential questions without an answer.

That’s life.