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VITA DA JEFA

  • Immagine del redattore: starwells
    starwells
  • 24 ore fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Mi sono resa conto di non aver ancora parlato della mia ascesa nella mia carriera di cuoca. Beh forse detto così è un po’ esagerato perché lavoro solo nella cucina di una catena di ristoranti italiani chiamata “GINOS” dove non c’è molto spazio per la fantasia ma bisogna semplicemente imparare a fare quello che ti dicono. Quindi in tutta onestà, non ho imparato nulla a proposito di tecniche culinarie, ma sì sto sviluppando moltissime altre abilità che mi potranno essere chissà utili in futuro in un qualsiasi altro lavoro e magari anche nella vita.


Dopo tre anni di gavetta passati ad imparare da altri colleghi più esperti, in questo nuovo GINOS, hanno finalmente iniziato a notare le mie capacità e per una serie di eventi anche fortunati, sono stata la persona giusta nel momento giusto. Lavoro lì da luglio del 2024 e dopo pochi mesi mi ero già guadagnata il rispetto e la fiducia di tutti i miei colleghi e soprattutto dei miei capi.

Quando infatti alcuni dei ragazzi che lavoravano a tempo pieno nella cucina sono andati via, sono stata scelta io al loro posto. A Gennaio ho iniziato a lavorare a 30 ore come braccio destro dello chef e quando anche lui se n’è andato (in realtà la storia è più complicata, ma lascerò qui la versione breve..), hanno chiesto a me se volevo essere la “Jefa de cocina”. Tradotto letteralmente significa la capa della cucina ahahah, non so se dire chef sia il termine esatto perché io non mi sento nessuna chef, ma diciamo che da quel giorno è diventata mia la responsabilità di gestire la cucina, fianco a fianco con il responsabile del ristorante.


I miei compiti principali, a parte quello di dirigere il servizio, sono: fare l’ordine settimanale dei prodotti, fare l’inventario a fine mese, coordinare tutta la squadra di modo che si svolgano correttamente tutte le attività, la pulizia della cucina, il controllo dei prodotti e delle scadenze e tutte le varie procedure necessarie per quando vengono (2 o 3 volte all’anno) a farci la revisione. Insomma un sacco di cose più che altro amministrative che mi piacciono e mi fanno un po’ tornare ai tempi del mio lavoro d’ufficio…


Senza dubbio la parte più difficile è quella di gestire le persone. Ho sempre amato lavorare da sola e mai mi sarei sognata o sentita in grado di poter gestire un giorno, una equipe. Insegnare, guidare, controllare, organizzare, gestire le richieste, i problemi e i conflitti. Uff… non è per nulla facile. Ho scoperto di avere una buona predisposizione per questa cosa e ciò che mi rende orgogliosa è il fatto di essere riuscita a creare un buon ambiente, con una miglior organizzazione per cercare di adempiere alle richieste dei titolari.

Ma si sa, le persone non si possono controllare e c’è sempre qualche nuovo dramma dietro l’angolo. A volte è dura.


In questi ultimi due giorni sono stata invitata ad un grande evento in occasione del 40esimo anniversario della compagnia GINOS. Ci siamo recati assieme ai miei capi in un grande hotel a Toledo dove si è svolta la convention.


E’ stata una cosa in grande. Inizialmente ero nervosa e non mi sono sentita molto a mio agio. Ero seduta nell’auditorium ascoltando discorsi motivazionali e mi sembrava di essere ad uno di questi eventi di vendita piramidale o non so che. Pensavo: “ma chi me l’ha fatto fare?” Ma poi poco a poco ho cercato di considerare le cose da un punto di vista più positivo. La nostra marca ha davvero avuto molto successo in Spagna come catena di ristorazione italiana ed è un’azienda in continua crescita ed espansione. Hanno raccontato un po’ la storia ed illustrato gli obiettivi per il prossimo anno. Ho avuto l’occasione di conoscere alcune persone davvero amabili. Gente affezionata al suo lavoro e che dopo molti anni conserva ancora la sua passione. Ed è una cosa bella da vedere.


Ci tengo a precisare una cosa, i miei capi fanno tutti parte della stessa famiglia. Il proprietario del nostro ristorante ad Almeria è il fratello di uno dei principali manager della compagnia. E l’altra loro sorella lavora anche lei con noi come cameriera. Da qualche mese poi anche il nipote (ovvero il figlio del grande manager), è stato nominato responsabile del locale, e io devo lavorare fianco a fianco con lui nella gestione del lavoro. Tutti insieme siamo andati ad assistere all’evento. Questo lo dico per spiegare che a volte stare con loro è un vantaggio perché sono ben conosciuti e tutti li rispettano, dall’altra parte però proprio per questo si mantengono in disparte e non si mescolano con gli altri, il che ha reso il viaggio un po' più noioso e meno leggero. Per questa occasione infatti, si sono radunate persone provenienti da tutti i punti vendita GINOS sparsi per la Spagna e c’era un clima decisamente festaiolo. Io però stando con loro, non ho avuto l’occasione di buttarmi nella mischia ma mi sono mantenuta al margine e osservavo. Ci sono tante emozioni che ancora devo assimilare e valutare e oscillo anche stamattina tra l’idea di poter restare e fare carriera nella compagnia, e quella si scappare e tornare a lavorare in un ambiente più piccolo e “locale”.


Lascerò che sia il tempo a darmi le risposte, per il momento continuo ad imparare.

Alla fine l’evento è stato molto piacevole e il buffet delizioso. Poi alla sera abbiamo partecipato ad una cena di gala. Per l’occasione mi sono comprata un vestito lungo nero e assieme al mio blazer di paillette ho fatto la mia bella figura. Poi verso la fine, la notte si è animata con lo spettacolo di Vania Vainilla, una drag queen favolosa e divertente!! Così ci siamo spostati nella discoteca dell’hotel e lì finalmente ci siamo tutti lasciati andare sulla pista da ballo e ho potuto interagire anche un pochino di più con altre persone. E’ stato molto divertente fino a quando, alle tre di mattina, siamo finalmente tornati in camera e siamo andati a dormire!


I prossimi mesi saranno intensi. Nel ristorante stiamo lavorando con un nuovo piano di marketing e stiamo proponendo diversi menu e promozioni per impulsare le vendite. Inoltre ci saranno varie date importanti e giorni festivi dove il lavoro sarà intenso. Come se non bastasse ho perso solo qualche giorno fa la mia seconda di cucina, una ragazza su cui contavo molto e quindi dovrò formare in fretta una persona nuova, istruire una ragazza come seconda che secondo me non ha le stesse buone capacità e gestire una squadra che non è abituata ad un ritmo di lavoro elevato.

Insomma c’è molto da fare.


Io lo ammetto, sono stanca. Lavoro a tempo pieno solo da poco più di tre mesi, e noto moltissimo il cambio. La stanchezza fisica, ma anche la difficoltà di poter dedicare del tempo ad altre cose o semplicemente per uscire con i tuoi amici quando lavori tutti i weekend...anche solo riuscire ad andare in palestra è complicato. Mi sto facendo una miriade di domande oggi, su come immagino il mio domani. Quello che è certo è che alla fine di questo 2025 mi devo concentrare sui miei obiettivi lavorativi e vedere che tutto possa andare per il meglio. Poi a Gennaio cercherò di fare una valutazione generale e pormi dei nuovi obiettivi.


In questo momento siamo sulla strada, sulla via del ritorno. Sono contenta di essere riuscita ad approfittare di questo tempo per scrivere. Lo faccio ancora molto meno di quello che vorrei.


Mi piacerebbe tornare a viaggiare, vedere anche qualche nuova città qui in Spagna...Toledo l’ho vista solo da lontano ma è chiaro che sia stupenda. Tornerò.

Il prossimo post parlerà sicuramente di vacanze perché si avvicina il mio compleanno e io e Marco torneremo a Tenerife per una settimana. Non vedo l’ora. L’anno scorso non ho raccontato nulla, ma quest’anno recupererò.


Ora appoggerò la testa sul sedile e chiuderò gli occhi per questi ultimi tratti del viaggio.

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