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SEMANA SANTA: PER INIZIARE

  • Immagine del redattore: starwells
    starwells
  • 6 apr 2020
  • Tempo di lettura: 6 min

Purtroppo gli eventi legati alla pandemia del COVID-19 hanno scombinato le cose causando l’annullamento di tantissime importanti manifestazioni nel mondo, compresa anche quella di cui avrei voluto parlare oggi: la Semana Santa.

Ma anche se quest’anno non avrò la possibilità di vederla con i miei propri occhi e viverla per le strade di uno dei capoluoghi dell’Andalusia, posso ugualmente scrivere per raccontare qualcosa di unico, uno dei principali patrimoni culturali di questa terra.

Lo ammetto, non essendo molto informata in materia, ho deciso di fare una cosa diversa dal solito e di chiedere la collaborazione di un amico: Enrico Guidi. A lui sono molto grata. Ha giocato un ruolo fondamentale nella mia scelta di cambiare vita, è infatti la persona che per la prima volta mi ha parlato dell’Andalusia, permettendomi di accompagnarlo in un viaggio di 4 giorni a Siviglia nel 2017. L’influenza della sua nonna paterna, originaria proprio di questa città, gli ha permesso di conoscere e di vivere il sud della Spagna molto più da vicino, ed è proprio lui che per primo mi ha trasmesso l’amore per questa terra.

Enrico, la mia conoscenza della settimana santa si limita al sapere che si tratta di una serie di processioni ed eventi che si svolgono la settimana prima della Pasqua, a partire dal venerdì precedente fino al venerdì della passione. Come la definiresti, tu che già da qualche anno invece segui da vicino quella di Siviglia, che è indubbiamente la più grande dell’Andalusia?


La Semana Santa di Siviglia è qualcosa di enorme. Per un italiano, e soprattutto per qualcuno come noi che viene dal nord del paese, a stupire è soprattutto il modo diverso di esprimere la fede religiosa che in questa occasione si manifesta in maniera plateale, esagerata, quasi teatrale. Sicuramente più simile a quello che accade nel nostro sud Italia. Scene piene di pathos al passaggio della processione con gente che piange e che prega, stupiscono per la loro intensità. A mio avviso è proprio questa differenza che affascina lo spettatore straniero.

Credo anche però che si debba distinguere l’aspetto religioso della festa, da quello più turistico. Il primo è sicuramente quello più sentito dalla popolazione locale. E’ quello che spinge le persone a partecipare per esempio come “Costaleros” che sono coloro che portano in giro il “Paso” enormi altari portatili, sui quali vengono collocate le statue o le immagini religiose. Una fatica non comune visto che tutto è sostenuto e trasportato a mano per le vie della città per moltissime ore. Oppure i “Nazarenos”, i penitenti che accompagnano la processione spesso a piedi nudi o flagellandosi. E’ una cosa sentita molto fortemente nel loro animo. Altra cosa invece è la manifestazione di folklore dedicata anche al turista che viene per la prima volta. Qualcosa che ti permette di vivere la vera Spagna senza le contaminazioni europee che ne appiattiscono un po’ le differenze.

Sicuramente stupisce, anche solo visivamente. I “Nazarenos” per esempio, indossano tuniche con cappucci che per uno che come me non li aveva mai visti prima, ricordano molto quelli del Ku Klux Klan.


Eh, questa è una delle classiche battute che fa il turista straniero, che non conosce questa tradizione. In realtà è il Ku Klux Klan che ha ripreso alcune simbologie religiose e non il contrario. Ci sono anche altre figure che non portano il “Capirote”, ovvero il cono che tiene il cappuccio dritto sulla testa, e solitamente trasportano una croce sulle spalle. I “Nazarenos” sono uno dei tipici simboli della Semana Santa. Molti turisti portano a casa come souvenir delle piccole statuine che li riproducono, nei colori della loro “Hermandad”, ovvero la loro confraternita di appartenenza. Ad ogni modo, anche se per noi stranieri questa cosa fa un po’ ridere, considerando l’aspetto negativo del Ku Klux Klan, direi che questa è una battuta assolutamente da evitare.

Un altro aspetto che personalmente mi affascina è quello della musica. So che ci sono le “Saetas” canzoni religiose in stile flamenco. Hai mai assistito a uno di questi momenti?


La musica è una parte fondamentale della processione. In ognuna infatti c’è una banda che la accompagna costantemente durante il giro per la città. Una sera con i miei nonni siamo saliti su ”Las Setas” (o Metropol Parasol, una struttura architettonica che nella sua forma ricorda appunto dei funghi, al centro di Plaza de la Encarnación, con una passerella panoramica e un belvedere sui tetti di Siviglia) e da lì sopra si sentiva la musica delle processioni in lontananza nel aria; era qualcosa di strano ma di veramente affascinante.

Oltre a questo ci sono anche i canti di orazione al Cristo o alla Vergine, che vengono eseguiti dai balconi per lo più da cantanti, in precisi momenti sul percorso. Devi immaginare che durante la processione c’è sempre un brusio costante di gente in preghiera, addirittura può capitare di sentire qualcuno che urla “Guapa!” alla Vergine Maria...che per noi può sembrare strano, ma nella loro cultura è normale. Eppure nei momenti del canto delle “Saetas” questo brusio cessa completamente e si sente soltanto la voce del canto. E’ molto emozionante.


Qual’è generalmente il programma della Semana Santa?

Tutta la Settimana Santa ha un calendario ben preciso. A partire dal “Viernes de Dolor” che è il venerdì della settimana prima di Pasqua, seguito dal “Sábado de Pasión” e dal “Domingo de Ramos” che è la nostra Domenica delle Palme. Successivamente ci sono il “Lunes Santo”, “Martes Santo” e così via fino alla “Madrugá”, ovvero la notte tra il Giovedì Santo e il Venerdì Santo in cui nel caso della città di Siviglia, sfila la “Virgen de la Macarena” che è la più importante. Questo è l’evento clou che si svolge per tutta la notte ed è accompagnato da una grande festa. In questo caso la processione dura anche più di 12 ore!

12 ore trasportando troni e statue pesantissime, deve essere davvero una grande fatica! Ma come mai un tempo così lungo? Cosa succede durante la durata di queste processioni?

Il tempo di durata di una processione dipende dalla lunghezza del percorso che si deve effettuare. Ogni confraternita parte da una determinata chiesa. Esiste un percorso obbligato che ogni processione deve seguire che si chiama “Carrera Oficial” che tocca diversi punti della città e termina presso la Cattedrale. Da qui poi ogni sfilata rientra alla sua chiesa di appartenenza. E’ un momento di festa, di musica e di preghiera che riversa nelle strade migliaia di spettatori.

E a Pasqua invece si fa qualcosa di particolare?

Il Sabato e la Domenica di Pasqua non ci sono grandi eventi. E’ più che altro un momento in cui le famiglie si ritrovano insieme. Comunque ogni città in Andalusia ha le sue tradizioni, sicuramente anche ad Almería faranno qualcosa di particolare che succede solo lì.


Un’ultima domanda. So che tu segui sempre la Semana Santa dal Italia attraverso internet. Quest’anno a causa del virus le processioni sono state tutte annullate, come potranno vivere le persone quest’importante momento dell’anno? Ci puoi consigliare qualche sito su cui poter curiosare?

Attraverso i canali delle televisioni ufficiali come Canalsur o 7TV Andalusía, si possono seguire tranquillamente le manifestazioni degli anni precedenti. Personalmente però ho scoperto proprio in questi giorni un canale Youtube molto ben fatto, in cui le migliori riprese delle processioni della Semana Santa di Siviglia dal 2015 al 2019 vengono montate in modo che la sequenza rispetti esattamente come dovrebbe essere nella realtà. Il canale si chiama “La Saeta Web”.

Grazie davvero Enrico per questo tuo contributo. Mi sono divertita parecchio a cercare materiale e ad informarmi più da vicino su questo spettacolare evento e tutto questo mi fa ricordare quanto mi manchi la città di Siviglia. Inoltre, ho capito che ci vorrebbe un libro per poter descrivere la Semana Santa in tutti i suoi dettagli e comunque nessuno straniero come noi potrà mai capirne il significato più profondo.

Sebbene io personalmente non appartenga alla fede Cattolica, trovo edificante conoscere la cultura che ruota attorno alle processioni della Settimana Santa in Andalusia e mi riservo di poterne parlare ancora più avanti in qualche altro post.

E per quanto riguarda direttamente la città di Almería? Non voglio dilungarmi ulteriormente per cui metterò qui sotto il link di un video ufficiale promosso dal amministrazione comunale, per ricordare ai fedeli che questo è solo un momento di passaggio in cui bisogna rimanere uniti, nel attesa di poter ritornare a festeggiare e a pregare sulla strada l’anno prossimo.

 

Tutte le foto del post relative alla Semana Santa di Siviglia, sono di Enrico Guidi.

2 Comments


Settimia Lucia Petarra
Settimia Lucia Petarra
Apr 20, 2020

Correggo: chiudevi

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Settimia Lucia Petarra
Settimia Lucia Petarra
Apr 20, 2020

Cara Ester, mi piacciono le tue avventure.Un giorno avrai molte cose da raccontare ai tuoi figli!

È bello che non ti scoraggi mai.

Se non ti chiudevo fuori non avresti avuto l'opportunità di avere una prospettiva di lavoro.

Sono sicura che tu sei stata guidata in quella terra.

Quando hai la casa a posto, manda qualche foto così quando descriverai qualcosa potrò immaginarti.

Ciao, un abbraccio.

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