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Soy Ester

E’ venerdì sera e questa è la settimana in cui festeggio due anni dal giorno del mio trasferimento qui ad Almeria. Sono arrivata il 3 Febbraio 2020 ed è davvero incredibile vedere come il tempo sia trascorso così velocemente. Da qualche giorno inoltre sono assalita da un’inspiegabile voglia di hamburger, così stasera ho deciso di uscire e andare nel ristorante stile americano vicino a dove lavoro per potermi finalmente abbuffare e ritagliarmi anche un po’ di tempo per scrivere questo articolo.

Credo che sarebbe molto scontato e anche abbastanza ripetitivo, se mi mettessi a elencare le cose di cui sono grata, che poi sono quelle che elenco sempre. Mi piacerebbe invece riflettere sulla vita di quelle persone che hanno molte più possibilità (economiche) di noi comuni mortali...queste persone sono davvero più fortunate? Ora vi spiego perché mi sono fatta questa domanda.

Qualcuno di voi recentemente ha per caso visto il nuovo documentario di Netflix “Soy Georgina”? Io sì, ho appena finito di vederlo, non so perché ma ero curiosa. Per chi non lo sapesse mi riferisco al documentario su Georgina Rodriguez, la giovane compagna di Cristiano Ronaldo e lui di certo non vi devo spiegare chi sia.


Per chi preferisce tenersi fuori dal mondo del gossip lo riassumo in poche righe. Un documentario fatto in maniera accattivante, che segue Georgina nella sua vita diciamo così routinaria tra famiglia, lavoro, amici e viaggi vari. E fin qui niente di strano, se non fosse che per qualche motivo da qualche giorno continua a venirmi in mente e il mio cervello non smette di rimuginare su quale sia il messaggio che questo documentario dovrebbe voler trasmettere.


Partiamo dal fatto che si capisce che Georgina è davvero una persona normale ed è pure simpatica. Padre argentino e madre spagnola, da ragazza ha vissuto come potrei aver vissuto io. Non povera ma nemmeno negli agi. Da poco maggiorenne si trasferisce a Madrid e lavora in un negozio di alta moda. Ha come tutti noi le sue difficoltà, ma ha anche degli amici, sogna una famiglia, insomma quello che dicevo, una persona normale. Una ragazza come tante, di quelle che ti passano di fianco mentre cammini per la strada e tu non ci fai nemmeno caso.

Poi un giorno, capita qualcosa: incontra Cristiano Ronaldo. Per qualche motivo i due si piacciono e scatta la scintilla. Lei diventa in breve tempo la sua fidanzata.

Questo succede tutti i giorni nella vita delle persone. Il problema è che non ci sono molti Cristiano Ronaldo nel mondo. E lui non è solo uno dei migliori calciatori esistenti, pare sia anche un gran lavoratore e un’ottima persona. Il fatto che sia miliardario dovrebbe essere solo una cosa secondaria, ma in questo caso forse fa tutta la differenza.

Ed ora vengo al punto. Io sono una dei tanti a cui piace guardare questi reality, vedere quello che fanno queste persone che hanno delle possibilità al di sopra praticamente di quasi tutto il resto del mondo. Vedere le case che hanno, la vita che fanno, i vestiti che comprano, le sfilate e i servizi fotografici, i viaggi con il jet privato...insomma sognare. Perché poi loro sono come noi, sono tristi, sono felici, si stressano, si innamorano, si arrabbiano. E quindi io guardo questi programmi e sogno. Sogno cosa farei io se avessi queste stesse possibilità.


Poi all’improvviso sento Georgina dire: io sono la prova (o qualcosa del genere) che i sogni si avverano! All’inizio non ci faccio molto caso, ma durante i primi episodi lo ripete più di una volta e allora io esco dalla fase REM ad occhi aperti e mi faccio questa domanda. Ok, anche io credo fermamente che i sogni si avverino...ma in questo caso...qual è il sogno?

Incontrare un uomo inverosimilmente ricco per poter poi vivere una vita incredibile con le possibilità che tutti questi soldi mi possono dare?


Ammetto che all’inizio mi sono sentita molto infastidita da questa cosa. Si capiva che lei si riferisse al sogno di avere una famiglia, un buon lavoro e una vita felice e soddisfacente, ma sinceramente la sensazione che il reality in generale mi trasmetteva era che sì, i sogni si avverano ma che l’unica maniera per poterli realizzare sono i soldi. Tra l’altro, Georgina non è il tipo di donna con cui io di solito mi relaziono. Solo quando al quinto episodio lei finalmente si apre, racconta del suo passato e mostra il suo lato più umano, sono riuscita a provare un po’ più di empatia e quasi anche un pizzico di ammirazione.

Ed ecco che ora mi riallaccio a quello che dicevo all’inizio. Queste persone sono davvero più fortunate? E’ evidente che hanno possibilità differenti, ma sono poi davvero felici? Notavo per esempio l’impossibilità che hanno di poter uscire e camminare per la strada senza essere assaliti da fan e paparazzi e devono per questo girare sempre con una scorta o con guardie del corpo. Le loro azioni sono sempre commentate e giudicate da chiunque e credo che nessuno di loro sia immune alle difficoltà fisiche, psicologiche ed emotive che potrebbero colpire un qualsiasi altro essere umano.

E’ normale vedere queste cose e provare un po’ di invidia. Io adesso sono preoccupata tutti i giorni per i soldi, non mi compro un vestito nuovo da mesi e cerco di risparmiare anche sulla spesa settimanale, ma sento allo stesso tempo che non mi manca niente. Perché le cose che ci rendono felici non si comprano con i soldi e io ho tutto quello che potrei desiderare. E continuo a lavorare giorno dopo giorno per migliorare le cose e chissà magari un giorno si avvereranno davvero anche i miei sogni più arditi. Come quello di comprare una casa qui entro la fine dell’anno. Per questo mi sento di dire che le cose che rendono davvero felice Georgina sono poi le stesse cose che rendono felice me o chiunque altro.

Per finire vorrei dire un’ultima cosa. Fino ad ora la gente conosceva Georgina per essere la “fidanzata di Cristiano Ronaldo”. Forse il maggior proposito del reality di Netflix era proprio quello di mostrare chi è questa ragazza al di là di chi sia il suo compagno. Non sono sicura però che l’obiettivo sia stato raggiunto, almeno per me. Se c’è una cosa di cui sono sicura è che io non vorrei mai essere conosciuta o ricordata per essere “la moglie di”. Per carità, non dico che ci sia niente di male, ma di certo non fa per me.

E quindi sono qui stasera, con la sonnolenza post hamburger e post brownie di cioccolato con gelato alla vaniglia, per ripercorrere nella mia mente tutti i passi fatti fino ad ora. E mi viene da sorridere perché davvero sento di non invidiare nessuno per le sue possibilità economiche e non vorrei mai dover invidiare nessuno neanche per aver raggiunto grandi traguardi o compiuto grandi cose. Vorrei poter continuare a sentirmi così, piena di soddisfazione per il passato, gratitudine per il presente e speranza per il futuro. Cara Georgina, tu sarai pure Georgina, ma io “Soy Ester”.

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