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Una ragazza e il suo sport

Io non mi sono mai considerata una persona sportiva, al contrario! Ho sempre affermato di odiare lo sport da quando ho ricordi, ovvero a partire dai tempi delle scuole medie. Chi non ha almeno una volta (o molte di più), cercato di farsi fare una giustificazione per non partecipare alle ore di educazione fisica? Io ricordo che fosse una pratica molto comune, soprattutto per poter saltare quella mezz’ora di pallavolo, in cui i compagni più bravi e soprattutto i maschi, avrebbero avuto occasioni di prendere in giro o di insultare per la altrui scarsezza in quello sport. Io so solo che odiavo quella sensazione, odiavo giocare, odiavo sentirmi incapace e fare delle brutte figure. Anche se non sono mai stata veramente bullizzata, non mi sentivo a mio agio e cercavo semplicemente ogni scusa per poter evitare quei momenti.

Credo che da queste esperienze sia derivata la mia convinzione di odiare lo sport. Ma ora capisco che è profondamente ingiusto generalizzare, quando il concetto di sport è ampissimo e soprattutto è diverso per ciascuna persona. E’ già da un po’ di tempo che sto pensando di scrivere un post sull’argomento, e quale miglior momento se non a Gennaio, quando dopo i bagordi delle festività natalizie, sentiamo il bisogno di rimetterci in forma e di iniziare alla grande il nuovo anno?!

Credo di essere rimasta bloccata sul mio concetto di sport fino quasi ai 25 anni. Avevo provato qualche corso in palestra ma non avevo mai resistito più di qualche mese. E’ stata la piscina a farmi cambiare idea per la prima volta. Avendo bisogno di fare movimento, mi ero iscritta ad un corso di aquagym e per qualche anno sono stata costante. Lo facevo assieme ad un gruppo di signore più grandi ma mi divertivo, mi rilassavo e mi godevo la vasca con l’idromassaggio alla fine della lezione. E’ stato così che il mio corpo ha iniziato a capire che amava la sensazione di fare esercizio, era solo questione di trovare quello giusto per me.

Dover cominciare a frequentare una palestra è stata più una necessità all’inizio, a causa dei miei problemi alla schiena. Ho lasciato la piscina per cimentarmi in sala pesi, con un programma leggero incentrato sul rafforzamento della muscolatura creato per me da un personal trainer coi riccioli biondi che io avevo soprannominato Varro, come il gladiatore migliore amico di Spartacus nella prima stagione dell’omonima serie tv. (Sì, avevo dato nella mia mente un nome ispirato alla serie a tutti i personal trainer XD). Ma non sono stata costante nel seguirlo, andavo e facevo un po’ quello che capitava, per quello non ho raggiunto grandi risultati in quel periodo.


MyGym Bussolengo, Anno 2014

All'epoca ci sono state due cose che hanno nuovamente condizionato le mie scelte. La prima è stata conoscere quello che adesso è uno dei miei migliori amici durante una tranquilla sessione di allenamento nella palestra in cui andavo in pausa pranzo. Sto naturalmente parlando di lui, Marco Dal Castello. Non tutti sapranno infatti che non ci siamo conosciuti a una fiera, o in qualche ambiente cosplay, ma che sì, ci siamo conosciuti in palestra perché io lo avevo riconosciuto in una delle foto di un’amica che abbiamo in comune. Così ho attaccato bottone, e da lì è stata tutta un’avventura. Prima di cominciare a fare cosplay, viaggi e a cucinare insieme, io e Marco siamo diventati i più casinisti della palestra (soprattutto lui), per cui andare non era solo più un dovere, ma anche un’occasione di divertirsi e socializzare.


RodiRide Surf - Rodiles, Spain 2014

Ma la grande rivelazione mi è giunta nell’estate del 2013 quando ho accettato di partecipare ad una settimana di surf camp nel sud della Francia, assieme ad altri amici. Quell’estate ho capito che in realtà io amo lo sport. Non quello di gruppo, dove si gioca in squadre e si creano potenzialmente molteplici occasioni di conflitto, ma quello individuale, dove l’unica sfida è quella contro se stessi. Quell’estate per la prima volta ho amato uno sport. Anche se non sono riuscita ad alzarmi dalla tavola nemmeno una volta, sinceramente non mi importava. Io avevo sfidato me stessa in una cosa nuova, che a molti fa paura, e l’avevo trovata eccezionale. Magari un giorno scriverò un post solo sul surf ma anche se dopo quell’esperienza ho potuto praticarlo di nuovo solo un’altra volta, posso dire che il surf ha cambiato il mio concetto di sport in generale.

E’ stato così che rientrata in palestra ho iniziato ad allenarmi con la motivazione di riuscire un giorno a surfare, non come una professionista, ma per lo meno in maniera decente. E sono sicura che un giorno lo farò! Nel frattempo ho provato diversi piani di allenamento: il programma della “Bikini Body Guide” della trainer australiana Kayla Itsines e quello creato appositamente per me con l’applicazione di Freeletics che ho praticato fino a qualche anno fa. E’ grazie a questi che ho capito che lo sport giusto per me è il fitness. Dove non servono molte attrezzature, ma basta il peso del nostro corpo. Però mancava ancora un’ultima aggiustatina…

Nel 2018 infatti per qualche motivo mi ero fissata con il Calisthenics. Per chi non lo conoscesse è una disciplina che coniuga la forza e la mobilità, ed è volta a sviluppare in maniera armonica la muscolatura del corpo. Nelle versioni avanzate di questo sport si arrivano a compiere movimenti ed esercizi molto difficili ma sempre e solo utilizzando il peso del corpo. Avrete sicuramente visto quei ragazzi che si tengono appesi alle sbarre, effettuano numerose serie di pull-ups senza stancarsi ed esibiscono addominali d’acciaio. Ecco io non so perché ma pensavo che mi sarebbe piaciuto farlo. Per puro caso avevo trovato su Facebook un ragazzo che faceva dei corsi in una piccola palestra molto vicino a casa mia e avevo deciso di provare.


Calisthenics equipment

Sebbene per una donna, soprattutto per una persona che non ha mai seguito allenamenti mirati, raggiungere dei risultati in questa disciplina sia un percorso molto lungo che necessita di un’incredibile costanza, io per tre mesi mi sono impegnata e anche se sul piano pratico non ho fatto grandi cambiamenti (eccetto quello di “svegliare” i tricipiti ahaha) ho imparato moltissime cose.


E badate bene, non ho smesso perché mi sono arresa anzi. E’ doveroso precisare che quando si desidera praticare un qualsiasi sport ad un livello che sia di più che un semplice passatempo, bisogna saper ascoltare e conoscere il proprio corpo. Su consiglio dell’allenatore stesso, ho iniziato a vedere un’osteopata a causa di alcuni dolori alla spalla destra che erano ricorrenti. La diagnosi come c’era da aspettarsi, è stata che la mia muscolatura non era sufficientemente sviluppata per poter sopportare un allenamento come quello del Calisthenics. Per questo sono ritornata in palestra, ma questa volta con un programma di allenamento mirato, costruito assieme al dottore e al personal trainer. Da quel giorno inoltre non mai più smesso di praticare anche lo stretching e ormai dopo qualche anno posso dire con soddisfazione di riuscire a tenere sotto controllo tutti i miei problemi e i doloretti vari che una volta mi assalivano con molta più frequenza.

Ma veniamo al giorno d’oggi. Arrivata in Spagna a febbraio 2020 dopo due settimane mi ero già iscritta in una palestra perché non avevo nessuna intenzione di smettere il mio programma. Poi come ben sappiamo il COVID ha deciso di sconvolgere le nostre vite e abbiamo dovuto adattarci. Con le palestre chiuse e mezzo mondo confinato, l’opzione migliore era tornare ad allenarsi in casa. E’ stato così che casualmente una mattina cercando su YouTube mi sono imbattuta in uno dei video di Pamela Reif.


Chiamata affettuosamente “Pam” da tutta la sua community, Pamela è una fitness influencer tedesca di soli 25 anni. I suoi fan sono aumentati esponenzialmente durante il lock down mentre come me si aggiravano sul web per cercare nuove possibilità di allenamento. Da quasi due anni seguo i suoi programmi e devo ammettere che sono i migliori che abbia mai provato. Sono completi, vari, adatti a tutti i livelli di preparazione e soprattutto divertenti. Non è una casualità che lei sia tanto amata da tutti. E’ una ragazza semplice che condivide con la sua community consigli sull’allenamento, sull’alimentazione e promuove valori come l’accettazione del proprio corpo e l’eco-sostenibilità. Per chi poi avesse voglia di spendere solo 25 euro annui, c’è la possibilità di seguire tramite la sua app, il programma di allenamento, assieme a un programma di alimentazione che viene aggiornato settimanalmente con nuove ricette e che può essere modificato dall’utente in base ai suoi gusti e agli obiettivi che desidera raggiungere. Io non sono così fissata e utilizzo solo la versione free, ma riconosco che per chi volesse cimentarsi in un percorso più impegnativo, offre degli strumenti ottimi a prezzi super accessibili. Niente in confronto per esempio con la Sweat App di Kayla che è molto più costosa e consiglia delle ricette a mio avviso, più difficili da ricreare per noi europei.

Ho scritto moltissimo e avrei ancora molto da dire. Spero di non aver annoiato nessuno ma voglio che si sappia che oggi a 38 anni, il mio corpo sta meglio di quando ne avevo 28, e il merito è anche dell’attività fisica costante a cui ormai non riesco più a rinunciare. Proprio io, la ragazza che a 25 anni diceva di odiare lo sport. Per carità, non chiedetemi di fare una partita di pallavolo o di giocare a palla prigioniera e nemmeno a nascondino, perché quei giochi continuano a non piacermi. Ma il fitness è diventato il mio sport. Non sono particolarmente magra o atletica. I miei muscoli non sono super definiti (anche se sono contenta di avere le braccia ancora toniche), e non ho il sedere rotondo di Pam, ma del resto non sono nemmeno una che rinuncia ai dolcetti o al McDonald’s quando ne ha l’occasione e va bene così.

Quello che ho imparato in questi anni è che lo sport non si pratica per essere belli o per adattarsi ad un modello, ma si pratica per il proprio benessere. Non solo fisico ma soprattutto mentale. E’ scientificamente provato che l’attività fisica produce una molteplice quantità di ormoni della felicità ed è per questo che se ci si mette un po’ di costanza, poi diventa una “droga buona”. Per capire quale sia lo sport adatto a noi, bisogna fare un po’ di ricerca, provare cose nuove e uscire dagli schemi che ci siamo costruiti. Il mio percorso mi ha portato fino a qui ma il corpo cambia continuamente e con lui potei dover cambiare ancora una volta direzione, un giorno.

Come in tutte le cose ciò che è più importante alla fine è conoscerci, ascoltarci e accettarci per poi poter lavorare su noi stessi. Il fitness in questo mi ha aiutato molto e una volta ancora, inizio un nuovo anno con energia e con dei nuovi obiettivi da raggiungere. Auguro il meglio a ciascuno di voi e vi invito a non fermarvi davanti alle difficoltà. Proprio da quelle potrebbe nascere l’occasione che vi farà scoprire la cosa giusta per voi!

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