top of page

Torta Barozzi, una di famiglia!

  • Immagine del redattore: starwells
    starwells
  • 21 dic 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Mi sento davvero emozionata di poter scrivere questo post oggi. Parlerò infatti di quella che non solo è la mia torta preferita, ma è anche un po’ il segno distintivo della nostra famiglia. La rivisitazione di una torta tipica modenese che si cucina solo in casa nostra e che i nostri amici a Verona facilmente associano al nostro nome. A metà tra una torta al cioccolato e un brownie è la Torta Barozzi.


La torta Barozzi è una specialità di Vignola, cittadina della provincia modenese, la cui ricetta originale è segreta ed è conservata nei laboratori della pasticceria Gollini, di proprietà della famiglia dell’inventore di questo dolce Eugenio Gollini nel lontano 1886 e che più tardi la dedicò al famoso architetto del 500 Jacopo Barozzi da Vignola.

Gli ingredienti principali sono cioccolato fondente, mandorle e arachidi, uova, burro e zucchero sapientemente miscelati. Ma la verità è che probabilmente in ogni famiglia emiliana, c’è una particolare versione propria di questa buonissima torta. E’ infatti di questo che vorrei parlare, ovvero della versione semplificata che da sempre si cucina in casa nostra.

Quando eravamo piccoli, con la mia famiglia abbiamo vissuto tre anni nella casa dei miei nonni materni Enzo e Luciana nel centro di Modena. Abbiamo festeggiato insieme molti compleanni e molte altre ricorrenze e la protagonista era sempre lei: la Torta Barozzi. Una sottile torta di cioccolato cosparsa da uno strato bello spesso di zucchero a velo, morbida e umida e con un sapore intenso. Io amo il cioccolato e nella sua semplicità non c’è una torta più buona di questa.

A questo punto mi direte, cos'altro ci sarà da dire su una torta come questa? La verità è che nella storia della sua ricetta, c’è soprattutto la storia della vita del mio nonno materno.

Enzo nasce in provincia di Carpi e vive un’infanzia felice, viziato come unico maschietto dalla mamma e delle zie. Nell’anno 1942 all’età di 14 anni, inizia a lavorare alla drogheria Giusti, storica bottega nel pieno centro della città di Modena. Completa il servizio obbligatorio come militare, si sposa con la nonna Luciana, e qualche anno dopo nascerà la loro unica figlia Anna, ovvero mia madre.


Tra i vari prodotti che si possono trovare nella sua bottega c’è anche una speciale miscela di ingredienti, pronti per poter preparare in casa una versione originale della torta Barozzi.

Gli anni passano, i prodotti cambiano e le foto diventano a colori, ma nonno continua a lavorare alla drogheria e a vendere il preparato miscelato da lui. Più di una volta mi ha raccontato di come preparava questa torta suo padre, il mio bisnonno Ferdinando, mescolando a mano per molto tempo visto che all’epoca non c’erano gli sbattitori elettrici. Io invece l’ho sempre vista preparare da mia nonna. Un giorno mi ha insegnato: <<Vedi? Il segreto è mescolare tanto...devi farlo fino a quando vedi che l’impasto diventa “nocciolino”...>> Infatti si capisce alla vista quando l’impasto è pronto per essere infornato e dalla testura che deve essere ariosa e vellutata.


Il lavoro in drogheria finisce nel 1984, quando Enzo è già in pensione e in seguito alla morte della titolare il figlio decide di chiudere. La drogheria Giusti è l’ultima storica bottega del centro a chiudere e a lasciare il passo a più moderni supermercati; viene pubblicato addirittura un articolo sul giornale della città. Ma in casa si continua a preparare la Torta Barozzi con la stessa miscela, e continuerà così fino a quando qualcuno porterà avanti la sua ricetta e la sua storia.

Penso che non dovremmo dimenticare che qui non si parla solo di cibo, ma si parla della storia di una vita vera. Se riusciamo a tramandare cose semplici ma di valore come queste, non perderemo mai quella sensazione di gioia, felicità e condivisione. Il cibo sulle tavole italiane significa questo, significa vita. E anche se in maniera diversa è una cosa che sto apprendendo anche qui in Spagna, nella provincia di Almería. Se conosci i prodotti tipici del posto, se comprendi il modo di mangiare e le tradizioni legate alla tavola, allora conosci una cultura. Un modo di vivere. Un carattere.


Questo per me è cucinare: cucinare è vivere, è conoscere, è condividere, è dare e ricevere amore. So da sempre di amare la cucina, ma solo in questi tempi incerti mi sto rendendo conto di quanto mi faccia sentire veramente e profondamente felice. Non ho un lavoro, sono lontana da parenti e amici ma non mi sono mai sentita così bene prima. Perché ho quella libertà di sperimentare che prima non avevo mai avuto. Perché se mi metto ai fornelli sono felice punto e basta.

La torta Barozzi è la mia torta preferita. Ho deciso che ci tengo a farla conoscere anche qui ai miei amici di Almería quindi mi scuso già da ora se la vedrete comparire sempre più spesso sui miei social. E’ il simbolo delle feste passate in famiglia, della dimostrazione del mio affetto per i miei amici e del mio amore per il cioccolato. Ho deciso che ne farò il mio cavallo di battaglia e cercherò di fare in modo che sia lei a parlare per me e per la mia cucina. Ma ho anche deciso che scrivendo di cibo cercherò di concentrarmi più che sulla tecnica, sulle storie della convivialità alla quale certe pietanze sono legate. Così non conoscerete solo una ricetta ma conoscerete anche chi sono io.


コメント


© 2019 by Starwells. Proudly Created with Wix.com

bottom of page