Una giornata a Granada
- starwells
- 17 feb 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Trovare un'entrata per poter visitare il complesso del Alahambra di Granada può essere davvero complicato. Se mai voleste andarci, vi consiglio di mettervi subito all'opera e di programmare la cosa almeno con qualche mese di anticipo. Essendo però che siamo in bassa stagione e che io dispongo attualmente di molto tempo libero, mi è capitato un bel colpo di fortuna e mercoledì scorso, ho potuto fare quest'escursione, essendo la città di Granada a sole due ore di bus da Almeria.
In questo post vi racconterò (molto brevemente) qualcosa della mia giornata:
L’entrata generale comprende la visita al complesso del Alhambra, al Generalife e ai palazzi Nasridi. Questo monumento non è l’unico nel suo genere in Andalusia, ma è certamente il più grande e per questo suscitava in me davvero molto interesse. Il prezzo di entrata è di soli 14 euro per una visita che può durare tranquillamente un’intera giornata se ci si prende del tempo anche per passeggiare tra i giardini senza una meta precisa. Inoltre io ho deciso di usufruire anche del servizio di audio guida con un’ulteriore spesa di 6 euro. Non dimentichiamo inoltre che queste strutture sono state dichiarate dal UNESCO patrimonio culturale dell’umanità, e sono state persino candidate come una delle sette meraviglie del mondo.
La scelta del percorso da fare è vincolata al orario d’accesso ai Palazzi Nasridi che è tassativo rispettare e che ci viene comunicato al momento dell’acquisto del biglietto. Siccome il mio era alle 15:30, il mio itinerario ha previsto quest’ordine: Generalife, Alcazaba e Palazzi Nasridi.

La prima cosa che mi ha colpito camminando attraverso gli orti e il parco del Generalife, è la spettacolare vista della città di Granada dal alto con le torri del Alhambra in lontananza. Per fortuna il tempo era buono e tiepido nonostante qualche nuvola.
Il Generalife era letteralmente la residenza estiva dei sultani Nasridi. Un Palazzo dotato di tutti i confort, costruito in mezzo al verde e abbellito da diversi patii e giardini in cui si trovava sicuramente un piacevole riparo dal clima torrido dalle estati di questa città. Cespugli, fiori e giochi d’acqua creano un’atmosfera di piacere e di relax.
Continuando il cammino attraverso il grande parco, si può attraversare la Medina, ovvero quella che una volta era stata la parte civile della città con i resti di attività commerciali, agricole e di allevamento. Continuando a camminare infine si raggiunge la Alcazaba, la fortezza, che al suo interno ospitava invece la parte militare. Qui troviamo i resti delle mura imponenti e delle alte torri da cui si può godere di una vista davvero mozzafiato. La città bianca di Granada; se ci fosse limpido, si vedrebbero anche le cime argentate della Sierra Nevada ma oggi sono solo velate dietro le nuvole.
Mentre aspetto che arrivino le 15.30, faccio un giretto all'interno del Palazzo di Carlo V, pensato e voluto dal re come sua personale residenza internamente al complesso del Alhambra ma che non è mai stato terminato. E’ una struttura circolare su due piani al interno di quattro mura quadrate. L’effetto è molto particolare e piacevole sebbene non ci sia nulla e non sia mai stato completato con un tetto. Al secondo piano si trova anche il Museo di Belle Arti con una piccola ma graziosa collezione di quadri e sculture. L’entrata è libera.

Finalmente arriva il momento di entrare ai Palazzi Nasridi che è sicuramente la parte più affascinante di tutta la visita e sono contenta di averla lasciata per il gran finale. Dopo un po’ di coda entro e nonostante il fastidio della grande quantità di gente, i saloni e i patii sono mozzafiato. Gli archi, le decorazioni, l’arte musulmana nella sua massima espressione.
Il patio dei Leoni è sicuramente il fulcro della visita. Filari di colonne di marmo e la fontana sorretta da 12 leoni finemente decorati nel centro. Peccato poterci solo girarci intorno scattando foto da tutte le angolazioni possibili.

La cosa più bella che si respira in questo posto, come in generale spesso mi è capitato di notare nella regione di Andalusia, è l’incredibile forza delle culture che si uniscono.
L’Alhambra è un perfetto esempio di come i popoli, le dinastie, le religioni e le correnti artistiche si siano susseguite negli anni, apportando ciascuno il suo contributo e che ora convivono in perfetta armonia rendendo questi monumenti davvero speciali.
Certo, ciascuno di coloro che sia arrivato, ha sempre cercato in qualche maniera di sovrastare chi vi aveva abitato in precedenza. Aggiungendo, modificando, appropriandosi delle cose per riadattarle ai propri usi e costumi. Questo è ciò che succede normalmente nella storia dell’umanità. In epoca moderna per quanto possibile, si è cercato di riportare alla luce le cose come erano originariamente, restaurando e ricostruendo anche opere andate semi distrutte durante i vari conflitti.
Alla fine di questo viaggio, mentre cammino attraverso la città di Granada per raggiungere la stazione, un pensiero mi tormenta. Come sarebbe molto più bello e ricco il mondo se gli uomini potessero convivere tra di loro, ciascuno con le sue diversità, in maniera pacifica? Diventeremmo allora una meraviglia, proprio come lo sono i monumenti di questa città.

Mi ritengo estremamente fortunata ad essere qui ora. Fare questo viaggio mi sta aprendo il cuore e la mente. A persone, storie, culture che prima non conoscevo ma che oggi mi arricchiscono come persona. Conoscere, ascoltare, comprendere, condividere. Non sono spesso cose che ci vengono naturali con chi è diverso da noi, ma quando lo facciamo con sincerità, è allora che impariamo e miglioriamo.
Questo è il tipo di sentimento che questa terra fa nascere in me.
Grazie mille Setti!! Mi fa piacere... Un abbraccio anche a te!
Che cose stupende: tramite le tue descrizioni, mi è quasi sembrato di essere stata sul posto e di aver goduto di paesaggi così belli.
Un abbraccio Ester!