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Viva il Mondiale

Non immaginavo che avrei scritto un post sul calcio, a maggior ragione in seguito a questo mondiale dove l’Italia non partecipa nemmeno. Ma da un paio di giorni a questa parte mi frullano dei pensieri in testa e cercherò di buttarli giù...e vorrei riuscire a farlo prima della prima semifinale di questo prossimo mercoledì...per cui devo darmi una mossa.


Anche se da parecchi anni a questa parte il calcio ha smesso di interessarmi, dovete sapere che una volta, quando ero ragazzina, ero una fan sfegatata. Soprattutto della nazionale ovvio, ma anche del Milan, la squadra del cuore di mia mamma, e di conseguenza anche di noi tutti fratelli.


I primi ricordi che ho dei mondiali risalgono a USA 1994 quando dovevo ancora compiere 11 anni. Io e la mia amica Miriam assieme ai nostri fratelli, avevamo iniziato a seguire le partite un po’ alla nostra maniera. Avevamo ritagliato le foto di tutti i calciatori della Nazionale e avevamo fatto una specie di quadernino. Sembravamo davvero super esperte facendo le pagelle di quelli che pensavamo fossero i più belli! Indimenticabile il ricordo di quella partita degli ottavi Nigeria-Italia che stavamo guardando a casa loro a Vago di Lavagno in provincia di Verona. Ci eravamo già arresi ad andare ai rigori, ma quando il mitico Roberto Baggio segnò quel gol quasi alla fine dei supplementari fu una festa incredibile!

E a quel tempo ricordo anche il primo calciatore di cui mi sia mai infatuata. Era Beppe Signori. Giocatore della Lazio e all’epoca capocannoniere del campionato italiano. Biondo con i capelli un po' lunghi, il mio standard di quel tempo, ahaha vabbè non fatemi domande ma ero davvero super innamorata di lui. Non solo, facevo finta nei miei giochi di essere la vice allenatrice della Nazionale, consigliera del CT Arrigo Sacchi e mi ero presa malissimo, dovevo gestire gli affari della squadra e allo stesso tempo essere la fidanzata di Signori, insomma non era un lavoro facile!

E poi naturalmente ricordo la sera della finale. Dopo alcune discussioni in famiglia, decidemmo che avremmo guardato la partita anche se si giocava di domenica, visto che si trattava di una finale dei mondiali. E ricordo la tristezza di aver perso ai rigori, pensando nella mia mente di bambina che poteva essere una punizione del cielo per non aver rispettato la legge della domenica. Ma ricordo anche la delusione di scoprire qualche mese più tardi che Beppe Signori aveva una fidanzata o una moglie o non so, ma insomma mi sentì davvero tradita.

Il salto temporale verso il mondiale di Francia 1998 è breve. Ovviamente anche in quel caso, nonostante i miei 15 anni, continuavo ad essere la vice allenatrice e avevo pure un nuovo fidanzato. Proprio lui, quel Bobo Vieri che grazie alle sue prestazioni, in quel mondiale iniziò la sua fase di successo. Se ci ripenso adesso che mi piaceva quello scimmione mi viene da ridere però...errori di giovinezza! Inutile parlare della delusione, della rabbia e dei cattivi sentimenti verso la nazionale Francese che si sono creati proprio nell’occasione della nostra sconfitta agli ottavi di finale, che ahimè, si trascinano anche ora.

Ci rimasi così male per l’eliminazione precoce che ricordo di aver pianto un bel po’ quel giorno. E niente per consolarmi quell’anno iniziai a seguire molto di più anche il campionato. Ogni lunedì infatti compravo la Gazzetta dello Sport, leggevo gli articoli, ritagliavo le pagelle e le foto più belle e le incollavo in un quadernino che tenevo meglio che i quaderni di scuola. E la cosa mi ha ripagato visto che quell’anno il Milan vinse lo scudetto!

Sicuramente i miei fratelli e il nostro amico Fabio (anche se lui tifava il Parma), si ricorderanno di come la domenica dell’ultima partita, decidemmo di non seguirla, (sempre per il comandamento di santificare la domenica) e andammo invece a fare una passeggiata (con pic-nic) al cimitero del paese di Palazzolo, a pochi chilometri da casa nostra. E sì ci portò fortuna...quanti bei ricordi a cui non pensavo da tempo che mi sono ritornati in mente grazie a questo post che sto cercando di scrivere. E anche giocatori come Oliver Bierhoff, Andriy Shevchenko...magari questo è un lato di me che non immaginavate...

Durante gli anni successivi lasciai un po’ da parte il mio interesse per questo sport. Non vale neanche la pena ricordare il mondiale di Korea/Giappone 2002, che ci vide eliminati ai gironi nella partita con la Croazia famosa soprattutto per l’arbitraggio criminale di Moreno. La guardammo a scuola durante l’assemblea di istituto e non saprei dire altro.

Tutt’altro discorso però Germania 2006. Sì perché se almeno una volta nella vita avevo desiderato poter vivere l’emozione di vincere un campionato mondiale, quell’anno il mio sogno, come quello di milioni di Italiani, fu realizzato. La cosa più bella oltre alla gioia e all’emozione? Ritrovarsi a casa dei miei genitori con un gran numero di amici per vedere le partite, spesso portando fuori in giardino il televisore per poter stare più comodi. Cibo a volontà, bandiere, immancabili i ghiaccioli azzurri all’anice. E la gioia di vivere questa grande emozione tutti insieme. Alla fine delle partite, come quando eravamo bambini, ci piaceva uscire a strombazzare con la macchina. Da piccoli uscivamo con la panda che aveva il tettuccio apribile. Che bei ricordi. Non dimenticherò mai il 9 Luglio 2006. Anche se quell’anno non ero innamorata di nessuno!! XD


E a proposito di crush calcistiche non posso evitare di accennare alla simpatia che da sempre ho avuto nei confronti della nazionale di calcio tedesca. La Germania infatti è sempre stata la mia seconda scelta. Voi direte ovvio, spesso i giocatori sono infatti dei begli e atletici biondoni, ma a me invece piaceva lui, Mesut Özil, di origini turche, che all’epoca giocava nel Real Madrid, lontanissimo dall’ideale standard di bellezza con quegli occhi a palla un po’ fuori dalle orbite. Ma era bravo, mi faceva tenerezza e per qualche motivo mi ricordava Portuguese D. Ace, il mio personaggio preferito di One Piece. E lo seguo tutt’ora, insomma...sono una vera fan cosa posso farci? E mi piacerebbe anche citare a proposito della nazionale tedesca di quegli anni che vinse anche il mondiale nel 2014, il mitico André Schürrle detto anche Guybrush Threepwood per la sua somiglianza con il famoso protagonista dell’epico videogioco Monkey Island. Era una riserva, ma quando entrava spesso segnava...sono stata super contenta di vedergli alzare la coppa del mondo.


Ma ora dopo tutte queste belle storie, veniamo a noi: mondiale del Qatar 2022. Chiacchieratissimo, controverso, ai limiti dell’accettabile forse. Ma anche un evento differente, da quale trarre moltissimi spunti di riflessione su moltissimi argomenti. Io comunque continuerò a concentrarmi solo sulla mia routine. L’Italia non si è qualificata quindi come si vive da italiana questo mondiale?

Sicuramente in maniera multietnica. Non solo sono un’italiana che vive in Spagna ma frequento amici di differenti nazionalità. Ecuadoriani, argentini, brasiliani...ma da qualche anno a questa parte il mio legame più forte è stato quello con il paese che forse è anche il maggior protagonista in questa edizione della competizione, il Marocco.


Non voglio nascondere quindi la mia totale simpatia per questa nazionale. Non solo perché sono bravi e sono un team unito, ma anche perché rappresentano, a mio avviso, dei valori positivi. Stanno facendo la storia essendo la prima squadra di un paese di origine islamica a qualificarsi prima ai quarti e ora alla semifinale di un mondiale. Rappresentano i valori di un popolo che da parte di noi europei è ancora troppo spesso vittima di pregiudizi. Non solo per la sua cultura, ma soprattutto per la sua religione. E da persona che appartiene lei stessa a una religione differente, che seppur Cristiana è stata ed è tuttora vittima di attacchi e pregiudizi, continuo a sognare il momento in cui smetteremo di concentrarci solo sulle nostre differenze e sulle nostre paure, piuttosto che sulle cose che abbiamo in comune.

E quanto è bello vedere la felicità dei marocchini, non solo nel loro paese ma anche qui all’estero, festeggiare questo gran traguardo? Mi rivedo da bambina, sventolare la bandiera italiana fuori dal finestrino della macchina dopo una vittoria della Nazionale…

Ora non mi resta che sperare che vincano anche contro la Francia (ovviamente la cosa sarà molto dura ma vale la pena crederci)!

E’ stato bello ricordare questi momenti. Non so se alla fine di questa competizione mi interesserò di nuovo al calcio oppure se ritornerò alla mia solita routine, ma di certo mi piace pensare al valore dello sport in generale. A prescindere da tutto quello che al giorno d’oggi può “starci dietro”, è bello vedere come attraverso lo sport si possono unire le persone e mi rende felice veder quando gente di diverse nazionalità gioisce per i successi altrui. Spero quindi che comunque vada mercoledì, le tifoserie sappiano rispettarsi a vicenda cercando di non politicizzare troppo la cosa. Io dovrò lavorare, ma come ho già fatto con la partita di Olanda-Argentina della scorsa settimana, magari mi porterò il computer per vederla nel ristorante, assieme alla mia collega di origine Marocchina. Comunque vada, noi ci divertiremo.

Ah, non ho ancora detto se questa volta mi sono innamorata di qualcuno...beh lascerò che questo resti un segreto. Ad ogni modo una cosa è certa: “number 7 per sempre”.

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